Allarme Dem, separazione Venezia Mestre: «Rischio danno erariale»

Allarme Dem, separazione Venezia Mestre: «Rischio danno erariale»
VENEZIA - «Non ci voleva molto a capire che il referendum, così confezionato, fosse illegittimo. Abbiamo sempre detto che il referendum è uno strumento...

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VENEZIA - «Non ci voleva molto a capire che il referendum, così confezionato, fosse illegittimo. Abbiamo sempre detto che il referendum è uno strumento democratico sacrosanto, ma se ci sono delle regole, vanno rispettate, non calpestate». È questo il commento dei consiglieri regionali del Pd Bruno Pigozzo e Francesca Zottis sul nuovo parere negativo del Governo sulla consultazione per la separazione tra Venezia e Mestre.


Secondo i due consiglieri «la maggioranza, invece, per una polemica politica tutta interna tra la Lega e Brugnaro, ha preferito tirare dritto esponendosi a una figuraccia. E speriamo che si fermino, per evitare che, oltre la beffa, si arrivi al danno erariale. L'iter per le separazioni amministrative va avviato dal Comune capoluogo e sul referendum conseguente devono essere chiamati alle urne tutti i residenti della Città metropolitana. Non solo quelli di Venezia e Mestre. In aula avevamo rilanciato l'allarme scegliendo di non partecipare al voto su un provvedimento sbagliato».

Infine i consiglieri pongono l'accento sulla lite Brugnaro-Zaia: «È stato grave - aggiungono - non tener conto né del parere dell'Ufficio legislativo di Palazzo Chigi, ribadito ieri a Zaia e al prefetto né dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale. Senza considerare, poi, che il Governo ha già presentato ricorso alla Corte Costituzionale. Aspettare l'esito dei ricorsi sarebbe stata logico, ma per la Lega c'era l'urgenza di fare la guerra a Brugnaro, incuranti delle conseguenze. Vedremo se ora Zaia si prenderà la responsabilità di convocare i comizi elettorali per votare il 22 ottobre insieme al referendum sull'autonomia».
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Il Gazzettino