VENEZIA - «Non ci voleva molto a capire che il referendum, così confezionato, fosse illegittimo. Abbiamo sempre detto che il referendum è uno strumento...
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Secondo i due consiglieri «la maggioranza, invece, per una polemica politica tutta interna tra la Lega e Brugnaro, ha preferito tirare dritto esponendosi a una figuraccia. E speriamo che si fermino, per evitare che, oltre la beffa, si arrivi al danno erariale. L'iter per le separazioni amministrative va avviato dal Comune capoluogo e sul referendum conseguente devono essere chiamati alle urne tutti i residenti della Città metropolitana. Non solo quelli di Venezia e Mestre. In aula avevamo rilanciato l'allarme scegliendo di non partecipare al voto su un provvedimento sbagliato».
Infine i consiglieri pongono l'accento sulla lite Brugnaro-Zaia: «È stato grave - aggiungono - non tener conto né del parere dell'Ufficio legislativo di Palazzo Chigi, ribadito ieri a Zaia e al prefetto né dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale. Senza considerare, poi, che il Governo ha già presentato ricorso alla Corte Costituzionale. Aspettare l'esito dei ricorsi sarebbe stata logico, ma per la Lega c'era l'urgenza di fare la guerra a Brugnaro, incuranti delle conseguenze.
Il Gazzettino