Albarella, cadavere in spiaggia a Rosolina: forse è Samira, la mamma scomparsa un mese fa

Samira El Attar
I pochi passanti che, ieri pomeriggio, si trovavano sulla spiaggia di Albarella non pensavano neppure lontanamente di scorgere in mezzo ai rami degli alberi, ai sacchi e alle...

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I pochi passanti che, ieri pomeriggio, si trovavano sulla spiaggia di Albarella non pensavano neppure lontanamente di scorgere in mezzo ai rami degli alberi, ai sacchi e alle bottiglie di plastica, ai mille resti di oggetti che il mare aveva ributtato a terra in questi giorni di maltempo, anche il cadavere di una donna. Quelli che l'hanno vista, appena riavutisi dalla sorpresa, hanno avvertito le forze dell'ordine e, in breve tempo, su quel lembo di sabbia battuto dalle onde, sono arrivati i militari della guardia costiera, i vigili del fuoco e i carabinieri. Il corpo presentava i segni di una lunga permanenza in acqua: avanzato stato di decomposizione generale e parziale mancanza dei tessuti molli, probabilmente mangiati dai pesci, ma era riconoscibile come quello di un individuo di sesso femminile, di età, per il momento, indefinita. Indosso ai resti, un paio di pantaloni e una maglietta ma, anche per gli indumenti,  riesce difficile stabilire se si tratta di un abbigliamento estivo o autunnale e, di conseguenza, risalire all'epoca della morte della donna. Nessun portafoglio o documento e neppure anelli o fedi nuziali che potessero fornire qualche altro indizio.


IDENTIFICAZIONE DIFFICILE
Il corpo, dopo l'esame da parte del medico di guardia di Rosolina, è stato portato in obitorio all'ospedale di Adria, dove si trova tuttora per essere sottoposto, probabilmente nella giornata di oggi, a ispezione cadaverica, su disposizione della Procura di Rovigo. Incaricata delle indagini la Capitaneria di porto di Chioggia, nel cui ambito di competenza è stato effettuato il ritrovamento. Il primo passo sarà, ovviamente, stabilire, se possibile, l'identità del cadavere e, dato che non sembrano esserci indizi rilevanti sul corpo e sui vestiti, l'unica pista da seguire è quella degli scomparsi nella zona che gravita sull'isola polesana.

IL SOSPETTO
Esclusa la possibilità che si tratti della vittima di un naufragio (non si ha notizia di un simile evento nei dintorni), il primo collegamento ipotizzabile è quello con la scomparsa di Samira El Attar, la 43enne di origine marocchina, residente a Stanghella e della quale non si hanno più notizie dal 21 ottobre scorso.

LE RICERCHE

Vicino a questa cittadina, al confine tra le province di Padova e Rovigo, infatti, passano sia l'Adige che il Gorzone, fiume che confluisce nel Brenta vicino a Chioggia. È possibile, quindi, che il corpo sia arrivato in mare da uno di questi due fiumi e sia stato sospinto a riva a seguito del maltempo di questi giorni. Anche lo stato del cadavere potrebbe essere compatibile con una permanenza in acqua durata quasi un mese, per quanto fattori come la temperatura dell'acqua, le correnti e la presenza di micro-organismi possano dare esiti molto variabili. In ogni caso qualsiasi conclusione è, ovviamente, prematura e occorrerà aspettare il referto del medico legale, che potrebbe anche non essere risolutivo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino