I 70 anni di Panatta, «Io e il mio Adri: così mi ha cambiato la vita»

I 70 anni di Panatta, «Io e il mio Adri: così mi ha cambiato la vita»
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TREVISO - «Continua a tenermi stretta, e fammi volare con te». Poi ride. «Ma non riesco a fare la romantica qui in piscina, con il costume!». Non cede alla retorica degli auguri. Anche se il compleanno è di quelli importanti. Adriano Panatta (mito del tennis italiano) compie domani - 9 luglio - 70 anni. E Anna Bonamigo, l'avvocato trevigiano che è diventata  la sua famiglia, è chiamata ad un augurio importante. E pubblico. «Mi piace la cosa, perché Adriano mi ha cambiato letteralmente la vita».


Spaventati dall'idea del traguardo?
«Cifra tonda, ci scherziamo su ripetendo non stai compiendo 70 anni! La verità è che a lui dell'età non importa nulla. E a me neanche. Siamo diventati impavidi e temerari, l'amore ci ha dato una carica enorme».
Forse non sembra, vedendola sempre elegante e silenziosa al suo fianco. Ma Anna Bonamigo è la donna che ha cambiato la vita ad Adriano Panatta. Quella per cui ha appeso la fama di seduttore al chiodo. «Sono innamoratissimo e non è elegante parlare del passato» aveva chiuso l'argomento lui pochi giorni fa, davanti alla lista delle ex famose.

Gelosa?
«Proprio no».

Perché Panatta, pardòn Adri, è una sorta di patrimonio. Un bene della collettività. Per il compleanno avete scelto la festa in famiglia. In Versilia con figli, nipoti e pochi amici fidati...
«É una delle nostre prime uscite serie dopo la pandemia, che abbiamo osservato in maniera rigorosa. Poter vedere i suoi 3 figli e i nipoti per lui è la gioia più grande. E io sono felice di vederlo così».

Da quanto siete una coppia?
«Stiamo insieme da diversi anni ormai. Ma lui ancora si sorprende. Ogni tanto mi guarda e mi dice: ma noi siamo una coppia? E cosa siamo sennò..»

Per lei ha lasciato anche la capitale.Per un romano, un mezzo sacrilegio...
«Io mi stavo organizzando per trasferirmi. L'avrei fatto. Ma a un certo punto lui ha deciso e ha fatto le valigie».

Cosa ha trovato a Treviso?
«Una casa vera. Era un uomo solo, aveva i figli il lavoro ma una casa vera l'ha trovata a Treviso. E infatti quando è a Roma, dopo un paio di giorni è sulle spine. E mi telefona: torno a casa».

Insomma.. non è mai troppo tardi. W l'amore over.
«Magari non va sempre così. Ma per me si. Ero in attesa del grande amore. Non mi ero rassegnata. E la vita mi ha dato ragione, permettendomi di vivere un sentimento maturo e molto forte. E con lui non mi annoio mai».
Che non vi annoiate si capisce. Come va il progetto del tennis club ex Zambon che state recuperando e farete rinascere?
«Adri è un uomo impegnato in un match continuo. E vuole sempre vincere. Il tennis club ad esempio. Ma chi si imbarcherebbe in una cosa così alla sua età? Recuperare e rilanciare un impianto sportivo e renderlo a propria immagine e somiglianza? Eppure lui desidera lasciare un segno tangibile, qualcosa di duraturo».
Macchina del tempo: se le avessero detto che sarebbe finita con Panatta?
«Figurarsi, non ci avrei mai creduto. Se penso che a 26 anni con mia mamma facevamo le notti per vederlo giocare. Tifo pazzesco davanti alla tv. Poi ci siamo visti a Cortina, dice lui. Perché io non mi ricordo. E poi, da frequentazioni comuni.. eccoci qui».
Fa un certo effetto vederlo camminare sotto i portici con la spesa o per l'aperitivo. Pare si sia ambientato.
«Adri è diventato più trevigiano di me. Vedo grande cordialità nei suoi confronti».

Ma questa cosa della cucina?
«E' un fuoriclasse tra i fornelli. Ha la mano giusta. A volte lo vedo su google che cerca le ricette e sperimenta. L'altra sera ha fatto un tagliolino con le mazzancolle da favola. E da Menegaldo ormai ci sono alcune ricette alla Panatta. È bravo sul serio. Ma ora deve darmi un po' di tregua. Durante la pandemia tra cenette e vinello abbiamo esagerato».



Ha scelto il regalo giusto?
«Si. Una cosa supersegreta. E con un biglietto molto pensato, perché volevo esprimergli davvero quello che sento. È bello qui. Ci sono i suoi 3 figli Rubina, Niccolò e Alessandro, i nipotini e gli amici del cuore. Niente sfarzi, ma tanta serenità. Siamo felici così».
Va bene gli occhi dell'amore, ma avrà pure dei difetti..
«É' permalosetto. Ma compensa ampiamente con l'ironia e la genialità. Alla fine è un ruvido dal cuore tenero».
Come vi ha cambiati questa relazione?

«Stare con Adriano mi ha resa migliore. La sua presenza ha allontanato ogni malinconia dalla mia vita. E, nel mio piccolo, credo di avergli fatto ritrovare un po' d'entusiasmo. Perché l'amore è davvero il sale della vita».
Elena Filini
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Il Gazzettino