Confindustria solidale con Acc: "Le banche facciano il prestito"

Lo stabilimento Acc di Villa di Villa di Mel, unico in Italia a produrre compressori per la refrigerazione domestica
BORGO VALBELLUNA -  Anche Confindustria Belluno Dolomiti lancia...

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BORGO VALBELLUNA -  Anche Confindustria Belluno Dolomiti lancia un appello agli istituti bancari affinché sostengano Acc. Incontro ieri mattina con il commissario straordinario Maurizio Castro per manifestare la vicinanza dell’Associazione industriale alla storica fabbrica di compressori di Villa di Villa a Mel. La presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton afferma: «Le banche sostengano il progetto industriale dell’ex Acc, che prevede il rilancio di un polo produttivo strategico per l’Italia e l’Europa. Lo stabilimento di Mel, con i suoi trecento dipendenti, oltre ad essere un patrimonio del sistema economico bellunese, può avere infatti un nuovo sviluppo e tornare ad essere un fornitore essenziale per i più importanti gruppi internazionali del settore. Per questo sarebbe grave e incomprensibile se gli istituti di credito negassero ad Acc la liquidità che serve per superare l’attuale fase e proiettarsi con rinnovato slancio verso nuovi e più incoraggianti scenari». Parole pronunciate a seguito dell’incontro di ieri mattina con il commissario straordinario Maurizio Castro e la visita alla storica fabbrica zumellese, accompagnata anche dal responsabile di produzione Ranieri D’Alessio, di cui ha apprezzato in modo particolare l’entusiasmo, l’esperienza e la competenza. «Ho voluto avere un confronto diretto con Maurizio Castro per manifestare il pieno appoggio dell’Associazione al piano di rilancio dell’ex Zanussi – afferma Lorraine Berton – con l’auspicio che le banche dimostrino, nei fatti e non solo a parole, di essere vicine al territorio e a sostegno del tessuto industriale bellunese, che non può certo privarsi di una realtà importante, per storia e prospettive, come questa. Ho avuto l’opportunità di vedere personalmente i processi e le linee di produzione, di apprezzare la passione e il know-how che ci sono tra le persone che lavorano in questa azienda e di conoscere direttamente dal commissario straordinario le prospettive industriali del prossimo futuro, sostenute anche da nuovi prodotti che vedono l’apprezzamento dei clienti. Per questo fatico a comprendere le resistenze degli istituti di credito, che – oltre a non rischiare nulla, visto che c’è per legge una garanzia dello Stato – hanno la grande opportunità di favorire la crescita di un polo produttivo strategico: l’unica fabbrica di compressori rimasta in Europa, che può e deve tornare ad essere un fiore all’occhiello della nostra industria».
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Il Gazzettino