Veicoli commerciali, più contenuto a giugno calo vendite: -5,8%. Unrae, senza interventi strutturali crollo 2020 del 26%

Veicoli commerciali
TORINO - La piena ripresa delle attività in giugno e la conseguente esigenza di consegna delle merci hanno consentito al mercato dei veicoli commerciali di contenere la...

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TORINO - La piena ripresa delle attività in giugno e la conseguente esigenza di consegna delle merci hanno consentito al mercato dei veicoli commerciali di contenere la flessione delle immatricolazioni del mese ad un -5,8%. Sulla base delle stime elaborate e diffuse oggi dal Centro Studi e Statistiche Unrae in giugno sono stati immatricolati 16.000 autocarri con portata fino a 3,5t rispetto ai 16.990 dello stesso mese del 2019. Dopo i crolli degli acquisti nel trimestre marzo-maggio per l’emergenza da Covid-19 (rispettivamente a -71%, -90% e -33%), al giro di boa del I semestre i veicoli da lavoro perdono oltre 1/3 dei volumi, segnando una flessione del 36% con 61.749 immatricolazioni, che si confrontano con le 96.433 del gennaio-giugno dello scorso anno.


 «Il nostro Paese sta cercando di tornare a livelli più regolari di operatività - commenta Michele Crisci, presidente dell’Unare, l’associazione delle case automobilistiche estere - ma lo scenario di grande incertezza non giova alla domanda interna e agli investimenti delle aziende. Nonostante le profonde difficoltà, il Governo italiano tarda a mettere in campo seri interventi strutturali di sostegno al settore automotive e al comparto dei veicoli da lavoro. E non sono certamente sufficienti i contributi 2019-2021 per gli investimenti nell’autotrasporto, che interessano la sola fascia dei veicoli commerciali più pesanti, e che ancora devono trovare una completezza dell’iter di approvazione. Senza misure quali incentivi per l’acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione di quelli più obsoleti e l’aumento del credito d’imposta dal 6 al 12% il mercato si avvia a chiudere l’anno 2020 con una caduta del 26% e 140.000 veicoli complessivamente immatricolati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino