Le critiche dall'estero sono lecite e spesso opportune, ma sono inaccettabili gli insulti. Da chiunque provengano

Le critiche dall'estero sono lecite e spesso opportune, ma sono inaccettabili gli insulti. Da chiunque provengano
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Caro Direttore,
vediamo di ricapitolare. Siamo il Paese con, percentualmente, il più alto debito al mondo e i creditori all'uscio, quello con uno dei tassi più alti di corruzione, con la mafia che spadroneggia in almeno tre regioni e s'insinua nei gangli vitali della nostra economia, con un sistema giudiziario tra i più complicati ed estenuanti, con una politica estera inesistente che si è giocata anche il suo ruolo storico nel Mediterraneo, che ha espresso negli ultimi venticinque anni dei rappresentanti istituzionali che spesso non hanno (loro) capito il ruolo che ricoprivano... Ma davvero crediamo che questa situazione non sia nota all'estero? Che non sia lecito consentire ai signori Verhofstad, Macron ecc. di sbeffeggiarci, se non altro in nome di una consolidata prassi nei rapporti internazionali, è giusto. Però a me hanno insegnato che il rispetto degli altri bisogna guadagnarselo con buona volontà ed esempio; non basta sentirsi eredi dei romani e di Leonardo per ritenersi grandi e onorabili. Mi dica che mi sbaglio.

Manfredo Manfroi

Caro lettore,

non le dico che sbaglia. Ma il rispetto di chi governa un altro Paese in virtù di un'investitura popolare non può dipendere dal livello del debito pubblico, dalla presenza della mafia in Sicilia o da chissà cos'altro. Dissentire anche in modo deciso sulle scelte di una nazione alleata è lecito. Dare del burattino a un presidente del Consiglio di un altro Paese non è accettabile: sbertucciare o fare dell'insolenza da quatto soldi sono cosa diversa dal muovere critiche o creare dibattito politico. Naturalmente ciò vale anche per i nostri governanti. Il presidente francese Macron, per esempio, è criticabile per molte sue prese di posizione. Ma il fatto che abbia avuto al suo fianco per lungo tempo un disinvolto e ambiguo consigliere-guardia del corpo come Alexandre Benalla (proprio ieri sono uscite nuove rivelazioni su suoi contati con oligarchi russi), non giustifica che venga irriso dai governanti di altri Paesi. Saranno i suoi concittadini a giudicarlo. Esattamente come accadrà per i nostri governanti.

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Il Gazzettino