Salvare vite umane è un dovere, ma non si deve incentivare l'immondo traffico di esseri umani

Salvare vite umane è un dovere, ma non si deve incentivare l'immondo traffico di esseri umani
Egregio direttore, ho sentito in televisione un'intervista al comandante dell'imbarcazione di una Ong tedesca. Costui si trova in questi giorni con la sua nave al largo di...

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Egregio direttore,
ho sentito in televisione un'intervista al comandante dell'imbarcazione di una Ong tedesca. Costui si trova in questi giorni con la sua nave al largo di Malta con oltre 250 migranti a bordo, tra cui donne e anche alcuni bambini, in attesa di sapere dove potrà farli sbarcare. Nè Malta, nè Italia nè altri Paesi, compresa la Germania, hanno dato il permesso. Il comandante, rivolto al nostro ministro degli Interni Matteo Salvini ha detto: «Vorrei ricordare che salvare vite umane non è un crimine». Parole molto forti nelle quali è facile intuire una chiara accusa al governo italiano. Giustificata? Lo chiedo a lei.


G.R.
Treviso


Caro lettore,

chi non potrebbe essere d'accordo con il comandante di quella nave? C'è forse qualcuno che pensa che salvare vite umane sia un crimine? Non credo proprio. E non credo che lo pensi nessun ministro di un governo italiano o europeo. Le parole del comandante della nave Ong tedesca, in realtà, intendono legittimare l'azione delle numerose Organizzazione non governative impegnate nel Mar Mediterraneo a raccogliere i migranti partiti dalle coste africane e abbandonati poi in mare aperto dagli scafisti. Fino a poche settimane fa la quasi totalità di queste imbarcazioni approdavano senza particolari problemi nei porti italiani e i migranti a bordo venivano accolti nei centri d'identificazione e di accoglienza allestiti in prossimità delle coste. Da qualche giorno questo non è più possibile, perchè il governo italiano ha deciso di non aprire i propri porti alle navi Ong che battono bandiera straniera. Una scelta molto contestata ma che ha una sua motivazione. Di fatto la presenza di queste imbarcazioni rappresenta una garanzia per i migranti ma anche per gli scafisti. Gli uni come gli altri sanno che qualsiasi cosa succederà troveranno nelle acque internazionali le navi Ong pronte ad intervenire, a rifocillare e a trasportare poi in Europa i migranti. Chiediamoci: se queste navi non ci fossero, gli sbarchi non diminuirebbero drasticamente? E i mercanti di uomini non vedrebbero precipitare i loro orribili affari? Il comandante tedesco ha ragione quando dice che salvare vite umane non è un crimine. Ma bisogna fare in modo che l'attività delle Ong non diventi un incentivo per l'orrendo traffico di esseri umani che da troppo tempo si consuma nelle acque del Mediterraneo.
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Il Gazzettino