Paolo Crepet, psicologo e sociologo: non crede che la punizione per i ragazzi adolescenti di una volta era vai in camera tua, mentre oggi quella stanzetta è il primo luogo...
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«Verissimo. Ma da genitore dico anche che devo vedere cosa fa mio figlio in quella stanzetta. Il ragazzo si chiude dentro? Se necessario sfondo anche la porta, non scherziamo...».
Quindi il problema sta nel controllo?
«Questi videogiochi sono molto diffusi, spesso sono copie pirata. Ai ragazzi piace tutto quello che è proibito. Ma proprio per questo i gnitori devono vigilare attentamente».
Ritiene ci sia troppo lassismo verso gli adolescenti?
«Parlerei di debolezza. Se un genitore consente a un 14enne di tornare a casa ubriaco e quasi all'alba, poi è difficile imporre corretti modelli di comportamento».
Insomma, i genitori devono metter becco in quello che fanno i figli?
«Assolutamente si. Ma oggi fa più chic lasciare liberi i ragazzi...».
Resta il problema di video come quelli che hanno condotto alla morte Igor.
«Lo Stato non può fare lo struzzo ma intervenire. Serve pure una valutazione per certi giochi, magari anche uno zero scritto in modo chiaro. Ora tutti se ne infischiano...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino