«All'epoca dell'intercettazione ero già stata eletta alla Camera dei Deputati dove sono entrata con le cosiddette liste bloccate, attraverso le parlamentarie del...
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Così la deputata dem Micaela Campana respinge le accuse e le polemiche per il suo nome finito nelle intercettazioni dell'inchiesta romana. «Ho conosciuto Salvatore Buzzi - spiega Campana annunciando querele - come presidente di una delle più grandi cooperative di Roma e come dirigente della Legacoop e per me, fino a martedì scorso, era solo questo. Come l'Italia intera, anche io, pochi giorni fa, ho appreso con sconcerto delle indagini a carico dello stesso e dei suoi rapporti con Carminati».
Alla luce delle «tematiche sociali - afferma la deputata - delle quali mi occupo da circa 20 anni, non avrei avuto alcun motivo per ritenere sconveniente la conoscenza del Buzzi, il primo laureato del carcere di Rebibbia, il quale, attraverso la cooperativa che dirigeva, dava la possibilità di riscatto a centinaia di persone che nel passato avevano avuto problemi. Per questo, e solo per questo, ho incontrato e parlato molte volte con lui, così come ho parlato con altre centinaia di persone, spesso salutandole mediante un modo di dire, un 'bacio grande capò, circostanza agevolmente riscontrabile, sentendo le persone che frequentemente interloquiscono con me, non solo per ragioni istituzionali».
Campana ricostruisce che «l'sms in questione, se letto nella sua interezza, e non nel solo stralcio maliziosamente riportato dai media, dimostra che non avrei mai presentato l'interrogazione richiesta dal Buzzi. Ho ritenuto che non fosse corretto occuparmi di simile questione, anche perchè sarei entrata in contrasto con una decisione della giustizia amministrativa, circostanza facilmente verificabile presso la banca dati del sito internet della Camera dei Deputati, dove non c'è nessun atto ispettivo a mia firma sulla vicenda, senza per questo trascurare che rientra nel mio diritto e dovere di parlamentare presentare interrogazioni su qualunque tema io ritenga opportuno».
Campana racconta poi la sua storia politica e i legami con la cooperativa 29 giugno. «È utile ricordare - spiega - come la Cooperativa 29 giugno nacque nel 1985 e fosse una realtà radicata su Roma, con un bilancio significativo, molto tempo prima l'inizio della mia attività politica, intrapresa nel territorio della Tiburtina, ove arrivai a 19 anni, come tanti ragazzi che dal sud si iscrivono a La Sapienza. All'epoca Buzzi era già attivo nel sociale e frequentava le iniziative del centrosinistra romano, dove poi ho avuto modo di conoscerlo. Ritengo doveroso ricordare che ho iniziato la mia esperienza politica come iscritta in un circolo del Pds in Tiburtina, affiggendo manifesti e servendo ai tavoli alla Festa de L'Unità. Ho iniziato giovanissima, a vent'anni, conoscevo poco Roma e non è stata affatto una carriera fulminea, come ho sentito dire in questi giorni con toni maliziosi».
«Quella della Tiburtina - insiste - è una zona alla quale sono legata e nella quale ho passato gli anni più intensi della mia attività politica.
«Ritenevo doveroso - conclude Campana - pubblicare questo intervento, al fine di porre fine al linciaggio mediatico al quale sono ormai esposta da qualche giorno, certa che - al più presto - emergerà la totale infondatezza delle vicende riguardanti la mia persona riportate dagli organi di stampa».
La smentita di Luca Sofri: «Ecco la versione integrale dell'sms». Ma intanto Luca Sofri, dal suo blog su "Il Post.it", pone l'accento su quell'sms di cui parla la stessa Campana, facendo emergere un'evidente falla nella difesa della deputata: «L’onorevole Micaela Campana ha ragione a protestare per l’eccessivo peso dato a un suo saluto per Salvatore Buzzi», scrive il giornalista, «ci sono troppe cose che non sappiamo e sfumature la cui lettura è spesso del tutto arbitraria. Però l’onorevole Campana usa uno "straw man argument" quando dice “il tutto per un saluto che io uso abitualmente”: il suo è un inganno dialettico. Infatti il problema non è quel saluto, giustamente fatti suoi come i suoi rapporti umani con chiunque, Buzzi compreso. Il problema è la disponibilità che secondo le carte dell’inchiesta l’onorevole Campana avrebbe offerto alle richieste di Buzzi di accusare una giudice del TAR intervenuta contro gli interessi di una sua cooperativa. Buzzi si diede molto da fare – dicono le indagini del ROS – per ottenere che Campana e altri parlamentari presentassero un’interrogazione parlamentare contro quella giudice».
Poi Sofri riporta per intero l'sms incriminato, sottolineando come la stessa Campana, parlando con Buzzi, facesse riferimento a quell'interrogazione. Anche il deputato Pd Umberto Marroni la cita, precisando: "La sta preparando Micaela". Poi, Sofri riporta anche il messaggio più compromettente, inviato dall'assistente della Campana, Barbieri, a Salvatore Buzzi: “Buongiorno mica (Micaela, ndr) aveva depositato interrogazione, ma l’ufficio responsabile ce l’ha rigettata perche non era congrua essendo basata solo su articoli di giornali, ora l’ufficio ce la riscrive affinche non venga rigettata ma ci vorra qualche giorno. Simone”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino