Roberta Ragusa, Logli diceva all'amante: «Mia moglie è una sbandata fuori di testa»

Antonio Logli in tribunale a Pisa per l'udienza preliminare
Antonio Logli in tribunale a Pisa per l'udienza preliminare per l'omicidio della moglie Roberta Ragusa per cui è indagato. Logli avrebbe per l'accusa ucciso la donna...

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Antonio Logli in tribunale a Pisa per l'udienza preliminare per l'omicidio della moglie Roberta Ragusa per cui è indagato. Logli avrebbe per l'accusa ucciso la donna e ne avrebbe distrutto il cadavere.






L'uomo è arrivato poco fa al tribunale di Pisa: è entrato da un ingresso secondario del palazzo di giustizia. Logli era seduto sul sedile posteriore di un'auto guidata da un conoscente. Seduto davanti come passeggero il suo avvocato difensore Roberto Cavani. È stata la procura di Pisa a chiedere il rinvio a giudizio di Logli che in questi tre anni ha scelto la strada dell' assoluto silenzio: non ha accettato di farsi interrogare durante la fase di indagini preliminari.



INTERCETTAZIONI Intanto sul caso Ragusa emergono nuove testimonianze. Secondo il settimanale Giallo Logli avrebbe detto della moglie: «Ma te lo immagini? Questa qui è uscita così, fuori di testa, sbandata. Ha incontrato questo qui, drogato fatto… Per carità, sarò anche andato a prendere la moglie ed è tornato a casa. Ma che ne sai? Che ne sai che ha portato il cane fuori e che anche lui era fuori, era fatto… Mamma mia, magari la moglie lo copre… Oppure, poveraccia, gli può anche credere… Sono supposizioni, eh, per amor di Dio… Ma lui ha detto in modo deciso: È morta. E questa è stata la cosa che mi ha fatto pensare tanto».



Le dichiarazioni sono state prese dalle intercettazioni telefoniche con l'amante Sara Calzolaio, che in questi anni, dopo la scomparsa della donna, si è trasferita nella casa coniugale dei Logli. La discussione sarebbe stata registrata dopo aver ascoltato il racconto in televisione di Loris Gozi, il supertestimone che ha raccontato di aver visto il marito di Roberta mentre litigava con una donna che avrebbe poi costretto con la forza a salire in macchina.



LA PROCURA: INDIZI GRAVI «Ci sono indizi gravi, precisi e concordanti: secondo noi Antonio Logli deve essere processato per omicidio volontario e distruzione di cadavere». Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Pisa Antonio Giaconi dopo avere lasciato l'aula nella quale si celebra l'udienza preliminare a carico del marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012.



IL PM: E' UN BUGIARDO PATENTATO Antonio Logli «è un bugiardo patentato»: la definizione è del pm Roberto Giaconi che all' udienza preliminare ha chiesto il giudizio per il marito di Roberta Ragusa, in udienza preliminare, accusato di omicidio e distruzione di cadavere. «Logli portava avanti da molti anni una relazione clandestina con un'amante che era una persona intima della moglie e ciò dimostra la sua capacità di simulare e dire menzogne», ha detto Giaconi che ha illustrato il «quadro psicologico» nel quale sarebbe maturato il delitto.



«L'imputato - ha spiegato il procuratore facente funzioni di Pisa - si è tolto di mezzo una persona scomoda nel momento in cui ha capito che una separazione gli avrebbe fatto perdere tutto: la casa coniugale, i soldi, i figli e forse anche il lavoro. È in questo contesto che è maturato l'omicidio e questo è quello che ho spiegato al gup». «Ho terminato la mia requisitoria - ha proseguito Giaconi - e ora il sostituto procuratore Aldo Mantovani sta illustrando al giudice dell'udienza preliminare, Giuseppe Laghezza, gli indizi che abbiamo raccolto e che secondo noi giustificano pienamente la richiesta di rinvio a giudizio».



Il gup, ha riferito Giaconi, ha già ammesso tutte le parti civili «e tra loro non ci sono i due figli di Logli, mentre sono state accolte le richieste dei parenti di Roberta Ragusa e dell'associazione Penelope che si occupa di persone scomparse». Giaconi ha infine spiegato che la difesa «non ha chiesto riti alternativi e dunque se l'imputato sarà rinviato a giudizio sarà giudicato in corte d'assise». Il difensore dell'imputato Roberto Cavani sarà affiancato da un altro legale l'avvocato Saverio Sergimpietri del foro di Lucca.

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Il Gazzettino