Città del Vaticano - Il colore delle vesti liturgiche del Papa stamattina alla messa di Santa Marta erano rosse. Rosse come il colore del martirio subito da padre Jacques...
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Il Papa lo ripete: “Si tratta di un'opera satanica. Quanto piacerebbe se tutte le confessioni religiose dicessero: uccidere nel nome di Dio è satanico.Padre Jacques Hamel è stato sgozzato sull'altare, proprio mentre celebrava il sacrificio della croce di Cristo. Uomo buono, mite, di fratellanza, che sempre cercava di fare la pace, è stato assassinato come se fosse un criminale. Questo è il filo satanico della persecuzione. Quest'uomo ha accettato il suo martirio con Cristo sull'altare. Mi fa pensare tanto il fatto che nel momento difficile che viveva, la tragedia che vedeva venire, quest'uomo buono non ha perso la lucidità di accusare e dire chiaramente il nome di questo assassino. Ha detto chiaramente: "Vattene Satana!". Ha dato la vita per noi, per non rinnegare Gesù. Ha dato la vita nello stesso sacrificio di Gesù sull'altare. E da lì ha accusato l'autore della persecuzione, vattene Satana!».
«Questo esempio di coraggio, ma anche di martirio della propria vita, di svuotarsi di se stesso per aiutare gli altri e fare fratellanza - ha concluso il Papa - aiuti tutti noi ad andare avanti senza paura. Dobbiamo pregarlo, è un martire e i martiri sono beati».
Francesco ha poi parlato del mistero della Croce. «Questo è un mistero che si fa martirio per la salvezza degli uomini. Gesù Cristo primo martire, primo che dà la vita per noi, e da questo mistero di Cristo incomincia tutta la storia del martirio cristiano, dai primi secoli fino ad oggi. Anche oggi nella Chiesa ci sono più martiri cristiani dei primi tempi. Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati, perché non rinnegano Gesù Cristo. In questa storia arriviamo fino al nostro padre Jaques. Lui fa parte di questa catena di martiri, cristiani che oggi soffrono il carcere o la morte o le torture per non rinnegare Gesù Cristo e fanno vedere proprio la crudeltà di questa persecuzione».
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Il Gazzettino