In carcere insieme alla sua mamma: bimba di 18 mesi costretta dietro le sbarre

In carcere insieme alla sua mamma: bimba di 18 mesi costretta dietro le sbarre
Sarà battezzata la seconda domenica di settembre, all'interno del carcere, la bimba di 18 mesi che vive con la madre nella casa circondariale di Sollicciano, a Firenze....

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Sarà battezzata la seconda domenica di settembre, all'interno del carcere, la bimba di 18 mesi che vive con la madre nella casa circondariale di Sollicciano, a Firenze. «Abbiamo chiesto le autorizzazioni per far entrare i parenti e il padre, che è attualmente agli arresti domiciliari», spiega don Vincenzo Russo, cappellano del carcere.


La piccola di un anno e mezzo è entrata nel carcere dopo l'arresto della madre, che dovrà scontare ancora oltre un anno di reclusione. «La bambina vive in una situazione pesante», denuncia don Vincenzo. «Tenere in carcere un bimbo - continua - è un atto illegale, un sequestro, perché chi è cresciuto in cella da adulto avrà dei cancelli nello stomaco».



«In passato - afferma ancora don Vincenzo - ci siamo attivati per far uscire i bambini dal carcere, e siamo arrivati a un protocollo con ministero, Regione Toscana e tribunale per aprire una struttura idonea in uno spazio messo a disposizione dalla Madonnina del grappa a Firenze, ma ora ci è stato detto che le istituzioni non intendono più attuarlo perché i bimbi sono diminuiti».

Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato e responsabile sanità del Pd Federico Gelli, che ha annunciato un'interrogazione al ministro Orlando, «per conoscere eventuali casi analoghi, ad oggi 46 in tutta Italia, e stabilire una procedura standard per evitare il loro ripetersi». Quanto al caso della bimba che si trova a Sollicciano, ha detto Gelli, «è opportuno trovare urgentemente una struttura sorvegliata in grado di ospitare la bimba» e che «le permetta di crescere nel pieno rispetto della dignità umana»


Madre e figlia trascorrono tutto il giorno in una cella. A disposizione della bambina, che può uscire dal carcere solo con gli operatori sociali, ci sono giochi e bambole ma la sua vita dietro le sbarre resta difficile: pochi mesi fa, giocando nei corridoi del carcere, ha ricostruito oggi il Corriere Fiorentino, la piccola si è fatta male chiudendosi una mano tra le sbarre e l'arto le è stata ingessata. «Una bimba innocente - dice don Vincenzo - non può pagare per le colpe della madre».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino