Long Covid, disturbi dopo 61 giorni dal contagio: mal di schiena, insonnia e tachicardia. «Tutti asintomatici all'inizio dell'infezione»

Long Covid, disturbi dopo 61 giorni dal contagio: mal di schiena, insonnia e tachicardia. «Tutti asintomatici all'inizio dell'infezione»
Long Covid, per molte persone infettate dal virus i disturbi cominciano a manifestarsi dopo 61 giorni dal contagio. E a quanto emerge, ne risulterebbe colpito un terzo...

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Long Covid, per molte persone infettate dal virus i disturbi cominciano a manifestarsi dopo 61 giorni dal contagio. E a quanto emerge, ne risulterebbe colpito un terzo dei pazienti. Molte di queste persone infettate erano totalmente asintomatici all'inizio dell'infezione. Tutto questo renderebbe ancora più difficile capire e prevedere chi tra i pazienti andrà incontro ad una malattia prolungata.

 

Lo studio

 

Le stime sul long covid provengono da un nuovo studio condotto all'Università di California, anticipato online ma non ancora riveduto per la pubblicazione. I dati emersi dall'analisi dei registri dello Stato su più di 1.400 persone che erano risultate positive al coronavirus dicono che il 27% di questi pazienti ha finito per soffrire di malesseri di lungo termine di varia entità. Di cui, il 32% non aveva avuto alcun sintomo almeno per i primi 10 giorni seguenti al contagio.

Lo studio è il primo ad indagare esclusivamente pazienti contagiati ma che non erano mai stati ospedalizzati per il Covid ed appare sul sito MedRxiv.

 

I sintomi

 

Tra i sintomi di lunga durata più frequenti figurano: mal di schiena, fatica, insonnia, problemi grastrointestinali, tachicardia, mal di testa. Tutte le fasce di popolazione sembrano poter soffrire di covid lungo, inclusi i bambini.

David Putrino, direttore del centro di riabilitazione del Mount Sinai Health System di New York ha reso noto che una tendenza simile è stata osservata all'ospedale di New York.

 

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Oms: «Effetti a lungo termine siano la priorità»

 

Il «lungo Covid», ovvero gli effetti a lungo termine del coronavirus che colpiscono misteriosamente un numero significativo di pazienti deve essere la priorità delle autorità sanitarie. Lo ha detto il direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, in in una conferenza stampa.

Kluge ha usato il termine inglese ' long Covid' per descrivere un fenomeno diffuso nell'area e cioè che dopo 12 settimane dal coronavirus una persona su 10 contagiata non è ancora in buone condizioni di salute.

 

 

 

 

 

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Il Gazzettino