Il decreto Giustizia è legge: nuove intercettazioni in vigore da settembre, riaprono i tribunali

Dal rinvio della riforma delle intercettazioni fino a settembre alle norme per il funzionamento della app «Immuni» per il monitoraggio dei contagi da coronavirus fino...

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Dal rinvio della riforma delle intercettazioni fino a settembre alle norme per il funzionamento della app «Immuni» per il monitoraggio dei contagi da coronavirus fino alla stretta su permessi e domiciliari per i boss mafiosi e all’uso dei droni per la sicurezza delle carceri. Sono tra i principali contenuti del decreto Giustizia, che è stato definitivamente approvato dalla Camera e che ha confermato “pari pari” il testo del Senato blindato con la fiducia. Tra le novità anche la norma che fissa al primo luglio il ritorno alla normalità nell’attività dei Tribunali e la precisazione che consente di svolgere da remoto le udienze civile purché il giudice sia presente fisicamente nell’ufficio giudiziario.


Decreto Giustizia, ok della Camera con voto di fiducia
Dl Giustizia, ok Camera a fiducia con 305 sì e 232 no
Torna in carcere il boss mafioso Francesco Bonura, il primo finito ai domiciliari per l'emergenza coronavirus

Scarcerazioni
Decide la procura
antimafia

Quanto ai permessi cosiddetti di necessità e alla detenzione domiciliare “in deroga”, cioè quella che in alcuni casi si sostituisce al differimento dell’esecuzione della pena, i giudici di sorveglianza devono richiedere un parere alle Procure antimafia. Si introduce anche una disposizione volta a prevedere in alcuni casi l’obbligo di revoca del provvedimento di ammissione alla detenzione domiciliare «in deroga».

Detenuti
Una telefonata
al giorno

La polizia penitenziaria potrà utilizzare i droni per assicurare una più efficace vigilanza sugli istituti penitenziari. I detenuti potranno telefonare una volta al giorno in casi particolari: ad esempio per chiamare figli disabili o congiunti ricoverati in ospedale. L’aumento delle chiamate è però escluso per i boss al 41-bis, cioè al carcere “duro” che continuerà ad avere disposizioni più severe rispetto ad altri regimi carcerari

Processi
Fine delle
udienze on line

Il decreto fissa al 30 giugno la fine della fase emergenziale negli uffici giudiziari. Dal primo luglio 2020, dunque, il sistema giudiziario tornerà alla normalità. Per quanto riguarda la possibilità di svolgere le udienze civili da remoto, si precisa che il giudice dovrà essere fisicamente presente nell’ufficio giudiziario e che il luogo fisico dal quale si collega il magistrato è da considerarsi aula d’udienza.

Gli ascolti/1
Riforma Orlando
posticipata

L’articolo 1 proroga al 1° settembre 2020 il termine a partire dal quale la riforma della disciplina delle intercettazioni – introdotta dalla cosiddetta “riforma Orlando” troverà applicazione. Viene inoltre prorogato al 1 settembre 2020 il termine che introduce un’eccezione al generale divieto di pubblicazione degli atti, tale da consentire la pubblicabilità dell’ordinanza di custodia cautelare.

Gli ascolti/2
Scatta subito
il “telematico”

Entra invece immediatamente in vigore la disposizione, del decreto-legge n. 161 del 2019, relativa all’adozione del decreto del Ministro della giustizia con il quale vengono stabilite le modalità da seguire per il deposito in forma telematica degli atti e dei provvedimenti riguardanti le intercettazioni, nonché i termini a decorrere dai quali il deposito in forma telematica sarà l’unico consentito.


La app Immuni
Piattaforma
al ministero


Il decreto istituisce presso il ministero della Salute una piattaforma per il tracciamento dei contatti tra le persone che installino, su base volontaria, l’applicazione Immuni. La piattaforma consente la gestione di un sistema di allerta, in relazione alle persone che siano entrate in contatto stretto (per l’esattezza serve stare almeno un quarto d’ora a meno di due metri) con soggetti risultati positivi al virus. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino