Un incendio alla cabina elettrica della stazione di Rovezzano a Firenze, attorno alle 5, e l'Italia che viaggia sulle rotaie divisa in due, con ritardi sui tabelloni dei treni...
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Caos treni, Trenitalia: «Rimborso integrale del biglietto per chi rinuncia al viaggio»
Caos treni, da Milano a Napoli passeggeri inferociti
L'incendio ha avuto ricadute pesantissime sulla circolazione ferroviaria per tutta la giornata, portando alla cancellazione di 42 treni Alta velocità sia di Trenitalia che di Italo e all'esasperazione di chi si accingeva a viaggiare per svago o per lavoro. I punti informativi sono stati presi d'assalto dagli utenti che volevano sapere quando e se sarebbero partiti i loro treni o conoscere l'entità dei rimborsi per i forti ritardi. Chi oggi ha rinunciato a prendere un treno dell'Alta Velocità, pur avendolo prenotato, riceverà - fa sapere Trenitalia - il «rimborso integrale del biglietto».
Ritardo treni Roma-Firenze, passeggeri in attesa alla stazione Termini
Stessa opzione per i passeggeri di Italo. Per chi ha deciso di viaggiare lo stesso, i rimborsi variano dal 25 al 50%, a seconda del ritardo; 100% se si sono superate le tre ore. «Migliaia di viaggiatori oggi sono stati messi in difficoltà da un incendio che sembra doloso: se confermato, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità affinché i colpevoli siano perseguiti per i disagi creati», ha commentato premier Giuseppe Conte.
Dal canto suo Matteo Salvini, che nel pomeriggio ha fatto un sopralluogo a Rovezzano e ha parlato di «sabotaggio», rincara la dose: «Se sarà confermata la pista anarchica, verificheremo eventuali collegamenti coi No Tav che negli ultimi giorni hanno aggredito le Forze dell'Ordine: in ogni caso, da tutti i partiti e dall'intero governo ci aspettiamo una dura condanna delle violenze e un deciso Sì alla Torino Lione». Secca la risposta, questa volta, del vicepremier pentastellato Di Maio: «La condanna del M5s è ferma e non si provi a strumentalizzare quanto accaduto per fare il tifo a favore o contro la Torino-Lione».
Il leader No Tav Alberto Perino, chiamato in causa, precisa: «Noi non c'entriamo nulla». Dall'opposizione chiedono che il Governo riferisca in parlamento e il segretario del Pd Nicola Zingaretti chiosa: «L'Italia spaccata in due con migliaia di persone ferme nei treni e nelle stazioni. Sarebbe gravissima l'ipotesi di un attentato terroristico. Ma nel Governo fanno polemica incomprensibilmente anche su questo. Basta, vadano a casa».
Una querelle che lascia indifferenti i passeggeri, provati dal caldo e dall'incertezza del viaggio: «Dovevamo partire oggi per Firenze, e invece dopo più di tre ore siamo ancora qui», si lamenta Giulia alla stazione Termini, con al seguito la figlia inseparabile dal suo trolley rosa. «Mi è saltata una coincidenza e non posso nemmeno prenotare un altro treno perché nessuno sa come andrà a finire questa giornata», rincara la dose Marco. «Non è possibile che si blocchi così l'intera rete. Non ci siano percorsi alternativi?», chiede Giuseppe. Intanto il tabellone, alle 19, segna ritardi fino a tre ore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino