Caso Ruby, Emilio Fede vuole chiedere la grazia al Capo dello Stato

Emilio Fede vuole chiedere la grazia al Capo dello Stato Sergio Mattarella dopo la condanna per il caso Ruby bis. Fede è stato Condannato in via definitiva a 4 anni e 7...

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Emilio Fede vuole chiedere la grazia al Capo dello Stato Sergio Mattarella dopo la condanna per il caso Ruby bis. Fede è stato Condannato in via definitiva a 4 anni e 7 mesi. «La grazia è un'idea che ha un senso e ci stiamo riflettendo» ha spiegato il suo legale, l'avvocato salvatore Pino, dopo averlo incontrato oggi. Per l'ex direttore del Tg1 e del Tg4 nei prossimi giorni inizierà la detenzione domiciliare per scontare la prima parte della pena. 


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Fede, che si è sempre proclamato innocente rispetto al reato di favoreggiamento della prostituzione per le serate a luci rosse nella villa San Martino di Silvio Berlusconi ad Arcore, vuole presentare la domanda di grazia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per il suo difensore, che ha incontrato oggi il giornalista, il reato per cui è stato condannato, la vicenda più in generale e le condizioni dell'ex direttore, che ha quasi 88 anni, sono tutti elementi per i quali «ha un senso» la richiesta di grazia che se accolta estingue la pena. «Stiamo riflettendo e vedremo come procedere», ha aggiunto il legale. Venerdì scorso, Fede ha ottenuto dalla Procura generale milanese la sospensione dell'ordine di carcerazione con differimento della pena in attesa che la Sorveglianza col giudice Gaetano La Rocca dia di fatto il via libera alla detenzione domiciliare, misura alternativa che a Fede può essere concessa perché ha più di 70 anni e il reato per cui è stato condannato non è ostativo. Nell'istanza la difesa ha evidenziato anche motivi di salute e Fede ha chiesto al giudice di poter stare nella casa della moglie a Napoli. Per lui, dunque, si aprirà nei prossimi giorni la strada dei domiciliari, regime detentivo con cui dovrà scontare almeno alcuni mesi, prima che la parte rimanente della pena arrivi a 4 anni, quando poi potrà chiedere l'affidamento in prova.

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Il Gazzettino