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I più facili da stanare sono quelli che la carie si azzardano a curarla nei sottoscala dei condomini, oppure all’interno di garage o altri locali fatiscenti. Più complicato è riconoscere invece quelli che la truffa l’hanno studiata molto meglio, nei minimi dettagli: targhetta dorata in bella vista, attestati di laurea attaccati alle pareti e poltroncine comode per il malcapitato di turno. Il fenomeno dell’abusivismo odontoiatrico, cioè quello dei finti dentisti che promettono di far passare ogni dolore e che propongono protesi innovative ma fuori da ogni norma, non accenna a fermarsi. Anzi, forse dilaga.
I CONTROLLI
Negli ultimi due anni, i carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) hanno effettuato 1.329 controlli e hanno individuato 329 situazioni considerate «non conformi»: nel 2021, su 746 controlli, gli odontoiatri abusivi si sono beccati qualcosa come 330 mila euro di sanzioni amministrative e nel 2022, al termine dei 583 controlli che i militari hanno fatto scattare in tutte le regioni italiane, le multe sono arrivate a quota 450 mila euro. Le strutture chiuse o sequestrate nel 2021 sono state 39 per un valore superiore ai dieci milioni di euro mentre nel 2022 sono state 31, per un valore di quasi otto milioni di euro. Nel Lazio, in particolare, negli ultimi due anni sono stati sequestrati beni per 3,4 milioni di euro e sette strutture (di cui 4 a Roma) sono state chiuse dai carabinieri.
IL SOTTOBOSCO
Quantificare nei dettagli le dimensioni del fenomeno dell’abusivismo odontoiatrico: la Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri stima che i dentisti fasulli siano tra i 15mila e i 20mila.
I PAZIENTI
Cadere nella trappola, specie in questi ultimi casi, è fin troppo facile. Salvo poi ritrovarsi con interventi malriusciti o peggio ancora ad affrontare terapie farmacologiche inappropriate e a fare i conti con infezioni che possono diventare anche molto gravi. Eppure, con la riforma del 2018 sulle professioni sanitarie i falsi medici ora rischiano grosso: per chi esercita abusivamente sono previste aggravanti speciali. Il nuovo articolo 348 del codice penale prevede, infatti, la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 10 a 50mila euro per i camici bianchi clandestini. Non solo. È prevista anche la confisca dei beni che sono stati utilizzati per commettere il reato. «Con la legge Lorenzin del 2018 la situazione si è modificata positivamente rispetto al passato – precisa Ghirlanda - Oggi essere condannato per abusivismo professionale significa rischiare una pena non indifferente. E in più mentre prima il bene dove si svolge l’abuso, ossia l’appartamento, veniva sequestrato, ora è prevista direttamente la confisca». Ma evidentemente non basta. «Servono comunque più controlli – ammette Ghirlanda – È importante, poi, che i pazienti si informino meglio prima: è necessario chiedere sempre il nome del medico che si propone di curarci o del direttore sanitario del centro. E poi diffidare da chi propone interventi a basso costo».
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