​Dentisti senza laurea (e sotto falso nome), l’allarme dell’Ordine: «Sono quasi 20mila»

Un esercito di abusivi che utilizzano l’identità di altri professionisti

Domenica 26 Febbraio 2023 di Graziella Melina
Dentisti senza laurea (e sotto falso nome), l allarme dell Ordine: «Sono quasi 20mila»

I più facili da stanare sono quelli che la carie si azzardano a curarla nei sottoscala dei condomini, oppure all’interno di garage o altri locali fatiscenti. Più complicato è riconoscere invece quelli che la truffa l’hanno studiata molto meglio, nei minimi dettagli: targhetta dorata in bella vista, attestati di laurea attaccati alle pareti e poltroncine comode per il malcapitato di turno. Il fenomeno dell’abusivismo odontoiatrico, cioè quello dei finti dentisti che promettono di far passare ogni dolore e che propongono protesi innovative ma fuori da ogni norma, non accenna a fermarsi.

Anzi, forse dilaga. 

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I CONTROLLI

Negli ultimi due anni, i carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) hanno effettuato 1.329 controlli e hanno individuato 329 situazioni considerate «non conformi»: nel 2021, su 746 controlli, gli odontoiatri abusivi si sono beccati qualcosa come 330 mila euro di sanzioni amministrative e nel 2022, al termine dei 583 controlli che i militari hanno fatto scattare in tutte le regioni italiane, le multe sono arrivate a quota 450 mila euro. Le strutture chiuse o sequestrate nel 2021 sono state 39 per un valore superiore ai dieci milioni di euro mentre nel 2022 sono state 31, per un valore di quasi otto milioni di euro. Nel Lazio, in particolare, negli ultimi due anni sono stati sequestrati beni per 3,4 milioni di euro e sette strutture (di cui 4 a Roma) sono state chiuse dai carabinieri. 

IL SOTTOBOSCO

Quantificare nei dettagli le dimensioni del fenomeno dell’abusivismo odontoiatrico: la Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri stima che i dentisti fasulli siano tra i 15mila e i 20mila. Gli iscritti regolarmente all’albo sono invece 64mila. «Si tratta di numeri che noi non possiamo dare per certi con sicurezza perché sono legati a fenomeni di abusivismo e di malaffare», spiega Carlo Ghirlanda, presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi). Il problema è che dietro le truffe dei finti dentisti non si nascondono più personaggi sprovveduti che operano a basso costo, ovviamente di nascosto, dopo una giornata trascorsa magari a fare il portiere o il falegname. Sembra paradossale ma è successo per davvero. «In questi casi, che per fortuna sono sempre di meno – precisa Ghirlanda – i pazienti sono ben consapevoli che si tratta di un abusivo che fa tutt’altro nella vita. Ma non potendo sostenere le spese per andare dal dentista si rivolgono a qualcuno, senza alcun tipo di competenza, che possa aiutarli a risolvere il problema, ignorando persino i gravissimi rischi che possono correre. È una scelta pericolosa che capita più spesso nei centri più piccoli del Paese». Inutile dire che i finti dentisti che di professione fanno il macellaio o il custode di un palazzo di solito non hanno davanti una lunga carriera: sprovveduti e poco organizzati, alla fine finiscono per essere scovati senza grandi sforzi. A preoccupare le autorità sanitarie sono soprattutto i clandestini che però si mimetizzano meglio, riuscendo persino a farsi assumere negli studi medici pur senza aver alcun titolo di studio. «Oggi alcune società, dietro una maschera giuridica valida, nascondono in realtà situazioni di abusivismo – precisa il presidente dell’Andi - Ci sono per esempio medici odontoiatri che fanno da prestanome e appaiono come i titolari di strutture dove lavora invece qualcun altro». In sostanza, la targhetta in bella vista porta il nome del medico vero, ma ad operare i pazienti sono magari odontotecnici o comunque personale non qualificato. 

I PAZIENTI

Cadere nella trappola, specie in questi ultimi casi, è fin troppo facile. Salvo poi ritrovarsi con interventi malriusciti o peggio ancora ad affrontare terapie farmacologiche inappropriate e a fare i conti con infezioni che possono diventare anche molto gravi. Eppure, con la riforma del 2018 sulle professioni sanitarie i falsi medici ora rischiano grosso: per chi esercita abusivamente sono previste aggravanti speciali. Il nuovo articolo 348 del codice penale prevede, infatti, la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 10 a 50mila euro per i camici bianchi clandestini. Non solo. È prevista anche la confisca dei beni che sono stati utilizzati per commettere il reato. «Con la legge Lorenzin del 2018 la situazione si è modificata positivamente rispetto al passato – precisa Ghirlanda - Oggi essere condannato per abusivismo professionale significa rischiare una pena non indifferente. E in più mentre prima il bene dove si svolge l’abuso, ossia l’appartamento, veniva sequestrato, ora è prevista direttamente la confisca». Ma evidentemente non basta. «Servono comunque più controlli – ammette Ghirlanda – È importante, poi, che i pazienti si informino meglio prima: è necessario chiedere sempre il nome del medico che si propone di curarci o del direttore sanitario del centro. E poi diffidare da chi propone interventi a basso costo». 

Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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