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La salute prima di tutto. Nel periodo di pandemia cresce la propensione a proteggersi anche nei confronti dell'influenza stagionale. Tanto che, dato il fatto che la prossima stagione sarà probabilmente caratterizzata ancora dalla circolazione concomitante di virus influenzali e Sars-Cov-2, molti italiani considererebbero un unico appuntamento per i due vaccini, antinfluenzale e contro il Covid, come importante in termini organizzativi e logistici. Quasi 7 su 10, il 69%, si dicono infatti disposti alla co-somministrazione dei due vaccini preferibilmente a novembre (37%) e ad ottobre (30%). Emerge da «Termometro Influenza», indagine condotta da SWG con il supporto di Seqirus. L'indagine, condotta su un campione di 2523 cittadini maggiorenni rappresentativo della popolazione nel mese di maggio, rileva inoltre che più di otto persone su dieci chiedono maggiori informazioni sui vaccini, oltre sette su dieci vorrebbero un vaccino per l'influenza «personalizzato» in base all'età e alle condizioni e più di 1 su 2 (52%) pensa di sottoporsi al vaccino per l'influenza la prossima stagione.
Vaccino unico contro influenza e Covid: il piano per il prossimo autunno
«Il progetto - evidenzia Riccardo Grassi, direttore di ricerca Swg - è nato con l'obiettivo di mettere a confronto periodicamente come possano cambiare ed evolversi le percezioni degli italiani nei confronti della vaccinazione e più in generale sul loro stato di salute». Sul fronte dell'informazione il medico di medicina generale rimane la prima fonte autorevole. Crollano i social network (solo il 24% si fiderebbe delle informazioni che vengono da questa fonte). Più in generale, l'influenza viene considerata come una malattia da non sottovalutare, anche se lo scorso anno il virus non è praticamente circolato: per circa otto persone su dieci questo fatto è legato al maggior numero di persone vaccinate e alle restrizioni con le misure di protezione come le mascherine che ne hanno rallentato la trasmissione.
Il Gazzettino