VALSTAGNA - «Siamo rimasti blindati in ufficio tutto il giorno; lavoro nel cuore di quella che le autorità hanno definito zona ad alto rischio, a pochi passi dalla...
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Anche stamattina per arrivare in ufficio ero passata davanti a quel bar, in Martin Place, ma ho deciso di tirare dritto e di non fermarmi a fare colazione; proprio in quella zona però avevo deciso che sarei tornata per pranzare se non fosse accaduto ciò che si è visto.
Parla direttamente dalla sua casa di Sydney, Australia, Carlotta Lazzarotto, 29enne originaria di Valstagna trasferitasi oltreoceano per lavoro nel 2010 e che ieri mattina solo per puro caso ha scelto di non fermarsi a fare colazione in uno dei bar di Martin Place, zona interdetta dalle autorità dopo che nella notte italiana, le 09.45 del mattino in Australia, un sequestratore è entrato in una cioccolateria armato e bloccando al suo interno una quarantina di ostaggi tra clienti e dipendenti: «Ero passata di lì poco prima e più volte nei giorni scorsi ero entrata in quel locale».
«A pensarci mi vengono i brividi. Qui nessuno poteva immaginare una cosa del genere e l’atmosfera che si respira è davvero pesante; poco dopo il diffondersi della notizia si è parlato anche di pacchi bomba disseminati nei quartieri vicini e la cosa ha contribuito non poco a far accrescere il panico tra le persone. Tutti i negozi sono stati chiusi e molti miei amici che hanno gli uffici che si affacciano proprio sulla piazza sono stati costretti ad allontanarsi dalle finestre per motivi di sicurezza ed è probabile che passeranno la notte dentro».
Ascolta l'audiointervista
Il Gazzettino