Sydney, tra 40 e 50 gli ostaggi
dell'uomo armato: incubo Isis

Lunedì 15 Dicembre 2014
Sydney, tra 40 e 50 gli ostaggi dell'uomo armato: incubo Isis
Terrore Isis a Sydney.
Sono tra 40 e 50 le persone tenute da oltre 10 ore in ostaggio da un uomo armato in una cioccolateria della Lindt.




Una bandiera islamica nera, riconducibile alla fazione siriana jihadista di Al Nusra, è stata affissa a una finestra del locale ma il sequestratore ha chiesto che gli venga portata una bandiera dell'Isis. L'uomo avrebbe piazzato due bombe nel locale e altre due all'esterno. L'amministratore delegato della Lindt Australia, Steve Loane ha detto che i dipendenti del locale sono 10.



Gli ostaggi Cinque degli ostaggi sono stati liberati e sono usciti correndo da una porta laterale della cioccolateria dove sei ore prima è avvenuta la cattura. Non sono feriti, ma uno sarebbe stato portato in ospedale. L'uomo costringe gli ostaggi - a turno - a stare davanti alla vetrina del locale: lo riporta un giornalista dell'emittente tv 7News, la cui sede si trova davanti al locale. Secondo i media locali, un uomo - che sembra essere il sequestratore - è stato visto attraverso le vetrine del caffè: ad un certo punto, avrebbe usato un ostaggio come scudo umano. Due radio locali e due tv hanno ricevuto telefonate da persone sequestrate nella cioccolateria che hanno detto di chiamare per conto del sequestratore.



Le richieste del sequestratore L'uomo armato ha chiesto alla polizia una bandiera dello Stato Islamico in cambio della liberazione di altri ostaggi: lo scrive il The Sydney Morning Herald, che cita un esponente della comunità musulmana. Non solo: l'uomo ha chiesto di parlare con il premier australiano Tony Abbott. La crisi potrebbe durare fino a domani: lo ha detto il capo aggiunto della polizia dello Stato del Nuovo Galles del sud, Catherine Burn, spiegando che la polizia sta «negoziando» con il sequestratore e che le autorità stanno gestendo la situazione in modo «pacifico».



La bandiera islamica Martin Place, una piazza del quartiere degli affari di Sydney, è stata chiusa alla circolazione, e numerosi poliziotti hanno circondato la cioccolateria della Lindt. Le immagini televisive hanno mostrato una bandiera nera con scritte islamiche in bianco sistemata su una finestra dell'edificio. Alcuni testimoni hanno detto di aver sentito forti detonazioni somiglianti a colpi di arma da fuoco. Secondo i media sarebbero una ventina le persone prese in ostaggio da almeno due uomini armati.



Tensione Le immagini televisive hanno mostrato gli uomini delle forze dell'ordine con armamento pesante puntare le armi da fuoco in direzione del locale. Patrick Byrne, un produttore della catena televisiva Channel Seven, la cui redazione è situata di fronte alla cioccolateria, ha detto che i dipendenti dell'emittente ha visto la cattura degli ostaggi svolgersi sotto i loro occhi. «Ci siamo precipitati alla finestra e abbiamo avuto la visione scioccante e agghiacciante di persone alzare le mani di fronte ai vetri del locale» hanno detto alla televisione Australian Broadcasting Corporation.



Il governo Il premier australiano Tony Abbott ha subito convocato il Comitato di sicurezza nazionale riunendo i componenti del suo governo e i consiglieri della sicurezza. «Si tratta evidentemente di un avvenimento inquietante ma tutti gli australiani devono essere rassicurati sul fatto che le forze dell'ordine e della sicurezza sono ben addestrate e agiscono in maniera professionale» ha detto Abbott.



All'Opera La situazione al teatro dell'Opera di Sydney, invece, è tornata alla normalità dopo l'«incidente» registrato oggi che ha portato all'evacuazione dell'edificio: lo ha reso noto il capo della polizia dello Stato del Nuovo Galles del Sud, Andrew Scipione. Il teatro dell'Opera è «ritenuto sicuro», ha detto Scipione, senza spiegare se l'«incidente» fosse legato alla presa degli ostaggi nel bar della Lindt nel centro di Sydney. Lo scrive il quotidiano australiano Daily Telegraph.
Ultimo aggiornamento: 14:04

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