la giornata in laguna

Papa Francesco a Venezia: la visita del Santo Padre minuto per minuto

Il Santo Padre prima nel carcere femminile della Giudecca, poi alla basilica della Salute per l'incontro con i ragazzi del Triveneto, infine a San Marco per la messa davanti a 10.500 fedeli: "Siamo preoccupati dai cambiamenti climatici che minacciano Venezia!

Domenica 28 Aprile 2024

Il Papa lascia San Marco e torna alla Giudecca per prendere l'elicottero

Papa Francesco è uscito verso la riva del bacino di San Marco, dove si è imbarcato su una motovedetta per tornare al carcere della Giudecca, e da lì ripartire in elicottero alla volta del Vaticano.

A salutarlo, davanti alla Basilica, gli operatori della Croce Rossa, a cui ha rivolto la richiesta di pregare per lui, e alcune monache, che si sono intrattenute per pochi minuti. Lungo la piazzetta di San Marco lo hanno salutato e applaudito i giovani che erano giunti con lui dalla Madonna della Salute.

La visita alla Basilica di San Marco dopo la messa

Terminata la celebrazione della messa in Piazza San Marco ha iniziato la visita privata alla Basilica e alle spoglie dell'Evangelista. Ultima tappa del programma veneziano prima del ritorno al carcere femminile della Giudecca da dove il Pontefice ripartirà in elicottero alla volta della Santa Sede. Il Pontefice, accompagnato dal patriarca Francesco Moraglia, ha percorso la piazza tra gli applausi dei fedeli, che affollano ancora tutta l'area marciana.

"Preghiamo per la pace e pregate per me, non è un mestiere facile"

Il Papa al Regina Coeli, al termine della messa a piazza San Marco a Venezia, ha pregato per la pace. «Penso alla martoriata Ucraina, alla Palestina, a Israele, ai Rohingya, e alle tante popolazioni che soffrono a causa di guerre e violenze. Il Dio della pace illumini i cuori perché cresca in tutti la volontà di dialogo e ri conciliazione», ha detto Papa Francesco e ha invitato a pregare per lui: «Questo lavoro non è facile».

UN PENSIERO AD HAITI

«Anche da qui - ha detto il Papa a piazza San Marco, al termine della sua visita a Venezia -, come ogni domenica, vogliamo invocare l'intercessione della Vergine Maria per le tante situazioni di sofferenza nel mondo. Penso ad Haiti dove è in vigore lo stato d'emergenza e la popolazione è disperata per il collasso del sistema sanitario, la scarsità del cibo e le violenze che spingono alla fuga. Affidiamo al Signore i lavori e le decisioni del nuovo consiglio presidenziale di transizione, insediatosi giovedì scorso a Port-au-Prince affinché, con il rinnovato sostegno della comunità internazionale, possa condurre il Paese a raggiungere la pace e la stabilità di cui tanto hanno bisogno». 

"Venezia è bella, ma siamo preoccupati dai cambiamenti climatici che la minacciano"

«Se oggi guardiamo a questa citta di Venezia, ammiriamo la sua incantevole bellezza, ma siamo anche preoccupati per le tante problematiche che la minacciano: i cambiamenti climatici, che hanno un impatto sulle acque della Laguna e sul territorio; la fragilita delle costruzioni, dei beni culturali, ma anche quella delle persone; la difficolta di creare un ambiente che sia a misura d'uomo attraverso un'adeguata gestione del turismo; e inoltre tutto cio che queste realta rischiano di generare in termini di relazioni sociali sfilacciate, di individualismo e solitudine». Così Papa Francesco ha esordito nell'omelia della messa celebrata a Venezia in piazza San Marco davanti a 10.500 persone.  «E noi cristiani, che siamo tralci uniti alla vite, vigna del Dio che ha cura dell'umanita e ha creato il mondo come un giardino perche noi possiamo fiorirvi e farlo fiorire, come rispondiamo? - domanda il Pontefice - Restando uniti a Cristo potremo portare i frutti del Vangelo dentro la realta che abitiamo: frutti di giustizia e di pace, frutti di solidarieta e di cura vicendevole; scelte di attenzione per la salvaguardia del patrimonio ambientale ma anche di quello umano, non dimentichiamo la grande umanita nostra: abbiamo bisogno che le nostre comunita cristiane, i nostri quartieri, le citta, diventino luoghi ospitali, accoglienti, inclusivi. E Venezia, che da sempre e luogo di incontro e di scambio culturale, e chiamata ad essere segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternita e di cura per la nostra casa comune, Venezia terra che fa fratelli».

La messa a San Marco davanti a 10500 fedeli

Sono circa 10.500 le persone presenti a piazza San Marco, a Venezia, per la messa celebrata da Papa Francesco. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede. 

Arrivato a San Marco per la messa

Papa Francesco è giunto in piazza San Marco, tappa finale della sua visita a Venezia, dove celebrerà la messa davanti a oltre diecimila fedeli giunti dalla diocesi lagunare e da quelle del Triveneto. A bordo della papamobile elettrica, il Pontefice ha lasciato la Basilica della salute e ha attraversato il Canal Grande attraverso il ponte di barche appositamente allestito. A seguirlo i giovani che lo hanno accolto e ascoltato alla salute. In piazzetta e poi in piazza, papa Francesco ha compiuto alcuni giri fra i settori in cui sono stati sistemati i fedeli. Sul grande palco allestito davanti all'Ala Napoleonica, di fronte alla basilica marciana, si terrà la celebrazione. In alcuni settori è stato accolto dal saluto dei fedeli al coro di "Francesco Francesco" quasi increduli di poter vedere e toccare il Papa da una distanza così ravvicinata. Registrati alcuni leggeri affaticamenti di qualche anziano nella piazza, probabilmente dovuti alla lunga attesa. Alcuni sono seduti già dalle sette di questa mattina.

 

Il Papa ai giovani: "Alzatevi, non restate sul divano"

«Santo Padre, la ringraziamo per la sua presenza di oggi, qui tra i giovani delle 15 diocesi del Veneto. L'abbiamo accolta come ci ha aveva chiesto lei in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù: facendo rumore, cantando e applaudendo». Così i ragazzi e le ragazze radunati in campo della Salute a Venezia per incontrare Papa Francesco l'hanno salutato, dopo uno scroscio di applausi sulle note di Emmanuel, dopo il suo ingresso sulla papa mobile, insieme al patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Un Papa Francesco sorridente, in buona condizione fisica, ha scambiato il saluto con decine e decine di giovani sfilando in papamobile lungo il percorso che lo porta al palco allestito nel campo della Basilica della Salute. Facendosi avanti con la giardinetta elettrica tra due ali di folla, dietro le transenne, Francesco ha scambiato con il tocco delle mani i saluti che moltissimi ragazzi festanti gli hanno rivolto.

ALZATEVI

Il Papa, nell'incontro alla Salute, ha invitato i giovani ad «alzarsi. Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo. Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano». «Alzati e vai», ha ripetuto più volte il Papa ai giovani di Venezia e di tutto il Triveneto, facendolo ripetere anche ai giovani. «Avete pensato che cosa è un giovane tutta la vita seduto su un divano?", «ci sono divani diversi che ci prendono e non ci lasciano alzare». «Ognuno ha un tesoro da condividere con gli altri», «questo non è autostima, è realtà", ha detto il Papa ai ragazzi.

«NON SIETE UN PROFILO DIGITALE»

«Per Dio non sei un profilo digitale, ma un figlio, che hai un Padre nei cieli e che dunque sei figlio del cielo». Lo ha detto il Papa parlando ai giovani alla Salute di Venezia. «Eppure spesso - ha aggiunto Papa Francesco - ci si trova a lottare contro una forza di gravità negativa che butta giù, un'inerzia opprimente che vuole farci vedere tutto grigio». Il Pontefice ha dunque invitato ad «andare insieme» perché «il 'fai da te' nelle grandi cose non funziona. Per questo vi dico: non isolatevi, cercate gli altri, fate esperienza di Dio assieme, seguite cammini di gruppo senza stancarvi. Tu potresti dire: 'Ma attorno a me stanno tutti per conto loro con il cellulare, attaccati ai social e ai videogiochi'. E tu senza paura vai controcorrente: prendi la vita tra le mani, mettiti in gioco; spegni la tv e apri il Vangelo». Quindi ha commentato: «E' troppo questo». Francesco ha ancora detto ai ragazzi: «Lascia il cellulare e incontra le persone! Il cellulare è molto utile per comunicare ma state attenti quando il cellulare ti impedisce di incontrare le persone». «Un abbraccio, un bacio, una stretta di mano, le persone», ha sottolineato il Papa. 

«VENEZIA BELLA, MA DELICATA»

Il Papa parla di Venezia e la definisce «bella ma delicata». Nel discorso ai giovani Papa Francesco ha detto: «Dio sa che, oltre a essere belli, siamo fragili, e le due cose vanno insieme: un po' come Venezia che è splendida e delicata al tempo stesso. Cioè è bella e delicata, ha qualche fragilità che deve essere curata». Poi un nuovo passaggio sulla città lagunare, quando ha chiesto ai giovani di andare «controcorrente». «Proprio Venezia ci dice che solo remando con costanza si va lontano. Se voi siete cittadini veneziani imparate a remare con costanza per andare lontano. Certo, per remare occorre regolarità; ma la costanza premia, anche se costa fatica. Dunque, ragazzi, questo è alzarsi: lasciarsi prendere per mano da Dio per camminare insieme», ha concluso il Papa. 

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Arrivato alla Madonna della Salute

Papa Francesco è giunto poco fa alla Basilica della Madonna della Salute, a Punta della Dogana, seconda tappa della sua visita a Venezia. Francesco è stato accolto dagli applausi dei 1700 giovani delle diocesi del Triveneto, appartenenti a gruppi parrocchiali e scout. Terminato l'incontro, il Santo Padre si sposterà con la papamobile lungo un ponte di barche che attraversa la laguna, collegando Punta della Dogana all'area di Piazza San Marco, dove verrà celebrata la messa, davanti a 10mila fedeli.

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L'icona della Madonna «Mesopanditissa» viene esposta a lato dell'altare

L'antichissima icona della Madonna «Mesopanditissa» viene esposta a lato dell'altare dove papa Francesco celebrerà la Messa in piazza San Marco, a Venezia. Si tratta della prima «uscita» dopo 70 anni dell'immagine, conosciuta come Madonna della Salute e custodita nell'omonima Basilica. L'icona mariana giunse a Venezia dall'isola di Candia il 26 febbraio 1670, e il 21 novembre dello stesso anno venne collocata nella nicchia dell'altare della Basilica del Longhena, eretta dopo la pestilenza. Il termine significa «mediatrice di pace», perché dinanzi alla sua immagine i veneziani e i candiotti, nel 1264, avevano posto fine alla guerra che li aveva visti coinvolti per un sessantennio. A Venezia viene chiamata Madonna della Salute perché da lei i veneziani riconobbero di aver ricevuto in dono la guarigione dalla peste e la salvezza da Dio. 

Il Papa nella Chiesa della Maddalena incontra gli artisti: "Il mondo ha bisogno di voi"

Concluso l’incontro con le detenute nel Cortile interno della Casa di Reclusione, Papa Francesco raggiunge la Chiesa della Maddalena (Cappella del Carcere) dove è accolto dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione e Commissario del Padiglione della Santa Sede alla Biennale d’Arte di Venezia, Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça. Nella Chiesa della Maddalena, il Papa incontra gli artisti. Dopo il saluto del Card. José Tolentino de Mendonça, il papa pronuncia il suo discorso.

«Il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni età che frequentano luoghi ed eventi d'arte». Lo ha detto il Papa nel discorso agli artisti che sta incontrando alla Biennale di Venezia. «Vi confesso - ha proseguito Papa Francesco - che accanto a voi non mi sento un estraneo: mi sento a casa. E penso che in realtà questo valga per ogni essere umano, perché, a tutti gli effetti, l'arte riveste lo statuto di 'città rifugio', una città che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti. Tutti, a cominciare dagli ultimi». Il Papa invita l'arte a fare «rete», «collaborando per liberare il mondo da antinomie insensate e ormai svuotate, ma che cercano di prendere il sopravvento nel razzismo, nella xenofobia, nella disuguaglianza, nello squilibrio ecologico e dell'aporofobia, questo terribile neologismo che significa 'fobia dei poveri'. Dietro a queste antinomie c'è sempre il rifiuto dell'altro. C'è l'egoismo che ci fa funzionare come isole solitarie invece che come arcipelaghi collaborativi», ha detto ancora il Santo Padre. «Vi imploro, amici artisti, immaginate città che ancora non esistono sulla carta geografica: città in cui nessun essere umano è considerato un estraneo. È per questo che quando diciamo 'stranieri ovunque', stiamo proponendo 'fratelli ovunque'", ha sottolineato ancora Papa Francesco. «È vero che nessuno ha il monopolio del dolore umano. Ma ci sono una gioia e una sofferenza che si uniscono nel femminile in una forma unica e di cui dobbiamo metterci in ascolto, perché hanno qualcosa di importante da insegnarci. Penso ad artiste come Frida Khalo, Corita Kent o Louise Bourgeois e tante altre. Mi auguro con tutto il cuore che l'arte contemporanea possa aprire il nostro sguardo, aiutandoci a valorizzare adeguatamente il contributo delle donne, come coprotagoniste dell'avventura umana». 

 

 

Il Papa alla detenute: "Avete un posto speciale nel mio cuore"

«Il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza». Lo ha detto il Papa alle detenute della Giudecca a Venezia invitando a «non togliere la dignità a nessuno». Il carcere «può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è 'messa in isolamento', ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità». «Ho desiderato incontrarvi all'inizio della mia visita a Venezia - ha proseguito il Pontefice - per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore. Vorrei, perciò, che vivessimo questo momento non tanto come una 'visita ufficiale' del Papa, quanto come un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo a vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno. Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile, forse chi uscirà più ricco sarò io, e il bene che ci scambieremo sarà prezioso», ha detto Papa Francesco.

«È il Signore che ci vuole insieme in questo momento, arrivati per vie diverse, alcune molto dolorose, anche a causa di errori di cui, in vari modi, ogni persona porta ferite e cicatrici. E Dio ci vuole insieme perché sa che ognuno di noi, qui, oggi, ha qualcosa di unico da dare e da ricevere, e che tutti ne abbiamo bisogno», «ognuno di noi ha una propria singolarità, un dono per offrirlo e condividerlo», ha detto il Papa nel suo primo discorso a Venezia. 

«Care sorelle oggi tutti usciremo più ricchi d questo cortile. Forse quello che uscirà più ricco sarò io». E' stato a queste parole del Papa che nel cortile del carcere della Giudecca, prima tappa del Pontefice a Venezia, è scattato il primo applauso. Alcune delle donne avevano gli occhi lucidi. Le detenute hanno poi fatto dono al Santo Padre di alcuni dei prodotti che realizzano nei laboratori del carcere: saponi naturali, bagno schiuma, ed anche una nuova papalina bianca, che Francesco ha messo subito al posto della propria.

SIPARIETTO CON UN BAMBINO

Divertente siparietto durante la visita di Papa Francesco al carcere femminile della Giudecca, a Venezia. Il Santo Padre - ha raccontato un inviato di Vatican News - ha fatto avvicinare un bambino da un gruppo di ragazzini che lo stavano salutando, nel campo esterno dell'istituto. Il piccolo ne ha approfittato per "vendere" a Francesco un quadernetto fatto dalla sua classe di catechismo, al prezzo (simbolico) di un euro. Il Papa ha ringraziato il bambino, e ha lodato la sua intraprendenza di imprenditore in erba: «Bisogna essere coraggiosi, come lui», ha detto il pontefice. 

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Fedeli in coda dalle 7 per entrare in piazza San Marco

Sono iniziate intorno alle ore 7 le operazioni per l'afflusso dei fedeli in piazza San Marco a Venezia, dove Papa Francesco celebrerà la messa alle ore 11, al termine della sua visita nella città lagunare. L'entrata ai varchi intorno all'area marciana si volge in maniera ordinata, e sul grande palco dove è stato allestito l'altare per le celebrazione, si sono disposti i componenti dell'orchestra che accompagnerà i canti. I fedeli hanno la possibilità di vedere le tappe della visita papale da alcuni maxi schermo. Un primo applauso si è già levato dalla piazza quando Papa Francesco è stato visto arrivare nel carcere femminile della Giudecca. 

Arrivato alla Giudecca

Papa Francesco è arrivato a Venezia. L'elicottero partito dal Vaticano è atterrato poco fa nel cortile del carcere femminile della Giudecca, prima tappa della sua visita nella città lagunare, che dopo un incontro con i giovani, davanti alla Basilica della Salute, si concluderà con la Messa a San Marco. Nel carcere il Santo Padre incontrerà le detenute dell'istituto penitenziario, e visiterà il padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia, intitolato «con i miei occhi».

 

Decollato alle 6.32 da Roma

Papa Francesco ha lasciato l'eliporto del Vaticano alle ore 6,32 in direzione Venezia dove visiterà la Biennale, incontrerà i giovani, e celebrerà la messa a piazza San Marco. 

 


È una giornata storica per Venezia con l'attesissima visita di papa Francesco.

Il pontefice la comincia dalla Giudecca, nel carcere femminile, dove incontra le detenute e visita il padiglione della Biennale del Dicastero vaticano per la cultura e l'educazione. Poi si sposta alla Salute, per dialogare con 1.500 giovani provenienti da ogni parte del Patriarcato e dalle altre 15 diocesi del Nordest. Infine arriva in piazza San Marco, per la messa solenne, seguita dall'omaggio alle spoglie dell'evangelista che fu stretto collaboratore di Pietro, in forma riservata all'interno della basilica cattedrale.


IL PELLEGRINAGGIO
Per la messa sono prenotate 10 mila persone che entrano in città di primissimo mattino. Le parrocchie sono mobilitate per partire già all'alba, ancora prima quelle dalle zone più lontane del Patriarcato. I gruppi si mettono in marcia prestissimo perché l'accesso ai vari varchi della piazza è consentito dalle 7 alle 9, due ore prima dell'inizio della celebrazione. Uno dei momenti più delicati di questa domenica sarà il deflusso a messa finita. «L'uscita avverrà solo dopo che il Santo Padre avrà preso la via del ritorno spiegano dal Patriarcato e dal Comune . Ai fedeli è raccomandato di aspettare in ordine in piazza fintanto che, tramite gli altoparlanti e i volontari presenti, non sarà dato il via libera al deflusso. Si esce per lo stesso varco da dove si è entrati. L'invito è di farlo con calma, cercando di evitare assembramenti». Diecimila persone che escono contemporaneamente dalla piazza sono un bel numero da gestire. Le zone che potrebbero andare più sotto pressione sono le Mercerie e le calli verso Rialto; calle larga XXII marzo e bacino Orseolo; tutto il molo della Piazzetta, sia in direzione Giardinetti che verso riva degli Schiavoni. In queste settimane si sono succedute numerose riunioni del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico dove sono stati affinati i dettagli della parte logistica.


IL DEFLUSSO
Gran parte dei fedeli si dirigerà verso piazzale Roma per riprendere la via di Mestre e della terraferma. È prevedibile che nelle prime ore del pomeriggio le presenze si dilateranno su un raggio maggiore facendo via via defluire il pubblico. Molti si muoveranno a piedi. Tanti aspetteranno i mezzi pubblici che riprenderanno a funzionare regolarmente da metà pomeriggio. Nelle istruzioni date a ciascun partecipante alla messa, Patriarcato e Comune ricordano di portare con sé uno snack proprio perché non ci sarà possibilità di muoversi almeno prima delle 13.30. Acqua sarà distribuita a volontà dai volontari presenti in ciascuno dei 13 settori, suddivisi a loro volta in 75 "mini zone" nelle quali sarà anche distribuita la comunione. Un'altra importante raccomandazione: non è possibile portare con sé ombrelli. Pertanto, per proteggersi dal sole servono cappelli o copricapo; se piove k-way e mantelle. In caso di necessità ci si può rivolgere agli addetti al servizio d'ordine. I bagni sono disponibili ai Giardinetti e dietro il museo Correr. Il Punto di primo soccorso alle Procuratie nuove.
 

Ultimo aggiornamento: 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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