ROVIGO - Una fatalità incredibile, quasi una perversione della sorte. Certo, ora la giustizia penale farà tutte le proprie valutazioni. Ma le modalità che, secondo i primi...
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Ieri si è tenuta l'autopsia, alla presenza dei consulenti nominati dalle parti. La causa della morte sarebbe un’asfissia. Derivante da compressione del torace. A monte di tutto ci sarebbe un malore che ha portato la donna ad accasciarsi e a finire stretta tra il tappeto mobile che porta il pane nella cella di lievitazione e i bancali sui quali viene depositato a rotazione.
Questa la prima ipotesi. Non è stato facile venire a capo di un caso che sin dalle prime battute era apparso complicato. Da una parte la mancanza di lesioni evidenti sul corpo dell'operaia. Dall'altra la vicinanza all'apparecchiatura colta dal personale dei carabinieri e dello Spisal.
Pare che la 44enne, provata da precedenti problemi di salute, fosse stata di recente spostata in azienda a una mansione meno gravosa. Non è ancora chiaro come e perché la donna si sia avvicinata al tappeto mobile. A questo punto avrebbe accusato il malore che ha portato all’asfissia. Oggi nuovo lavoro per i consulenti, che prenderanno in esame l'apparecchiatura. Tre le persone al momento iscritte sul registro degli indagati: atto dovuto, unicamente a loro tutela. Si tratta del legale rappresentante della Biscopan, di un lavoratore identificato come il manutentore e del tecnico che si sarebbe occupato dell'installazione dell'apparecchio. Ad assisterli gli avvocati Massimiliano Ponzetto, Tosca Sambinello, Nicola Rubiero, Patrizia Vecchia, tutti del foro di Rovigo. I familiari dell'operaia, parte offesa nella vicenda, sono invece seguiti dall'avvocato Monica Benetolo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino