Manchester, Abedi preparava l'attentato da più di un anno. Un altro arresto

L'attentatore di Manchester avrebbe preparato l'attacco per almeno un intero anno, acquistando chiodi e bulloni necessari a confezionare il suo micidiale ordigno in due...

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L'attentatore di Manchester avrebbe preparato l'attacco per almeno un intero anno, acquistando chiodi e bulloni necessari a confezionare il suo micidiale ordigno in due distinte occasioni presso i cosiddetti DIY (negozi che vendono il necessario per i lavori fai da te) di Manchester. Lo rivela The Times, secondo il quale il 22enne Salman Abedi aveva aperto un conto in banca 12 mesi fa che non ha usato fino a quando non ha prelevato per acquistare il necessario per la bomba a frammentazione che ha ucciso 22 persone e ne ha ferite decine di altre lunedì sera nella Manchester Arena. Per non destare sospetti avrebbe acquistato separatamente, in due o più riprese, il materiale prima di partire per la Libia a metà aprile, stando alle fonti citate dal Times. Abedi era rientrato da Tripoli cinque giorni prima dell'attacco, tornando a Manchester mercoledì della scorsa settimana via Istanbul e Duesseldorf. Quindi aveva affittato un appartamento per una settimana vicino alla stazione di Piccadilly, nel centro di Manchester, dove si ritiene sia stata assemblata la bomba.


Proseguono, in tanto, le indagini per individuare i complici di Abedi. La polizia di Manchester ha annunciato di aver compiuto un nuovo arresto alle prime ore di oggi. Si tratta di un uomo, fermato nell'area di Moss Side. Al momento, ha spiegato la polizia in un comunicato, le persone arrestate in relazione all'inchiesta sono state in totale 10. Tra queste un uomo ed una donna nel frattempo rilasciati senza che fossero state mosse accuse nei loro confronti. Otto uomini sono tuttora trattenuti per essere interrogati.


Gli arresti delle scorse ore, pur definiti «importanti» dalla polizia non significano, comunque,  che l'intera cellula che si presume abbia assistito l'attentatore Salman Abedi sia stata sgominata. Lo scrive il Guardian citando fonti investigative e svelando che alcuni complici «sono ancora a piede libero». Mentre il Telegraph riferisce che il materiale ritrovato nel
covo del terrorista a Manchester conferma i timori di piani già pronti per «una seconda bomba». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino