Terme in ripresa, restano aperte anche a Natale. Borile: «Sarà un autunno fantastico»

Terme in ripresa, restano aperte anche a Natale. Borile: «Sarà un autunno fantastico»
ABANO TERME - La luce dopo il buio. Il sistema termale veneto, di cui il bacino euganeo di Abano e Montegrotto rappresenta il 90% in termini di strutture ricettive, scommette su...

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ABANO TERME - La luce dopo il buio. Il sistema termale veneto, di cui il bacino euganeo di Abano e Montegrotto rappresenta il 90% in termini di strutture ricettive, scommette su una piena ripartenza dopo un anno e mezzo di chiusure e restrizioni a causa del Covid-19 che hanno mandato in fumo qualcosa come 300 milioni di euro. Ne sono convinte le associazioni di categoria che fanno capo a Confindustria. E che ieri si sono date appuntamento nella città termale padovana per analizzare l'andamento di luglio e agosto e le prospettive future, nel corso del primo consiglio di presidenza nazionale dopo la pausa estiva. «La pandemia è stata drammatica e ha massacrato questo paese ha affermato Massimo Caputi, presidente di Federterme -, ma a livello generale il sistema ha retto e continua a reggere. Grazie soprattutto all'impegno della nostra associazione. Su sua sollecitazione, infatti, il governo ha varato importanti provvedimenti. Si tratta del bonus-terme che permetterà ai cittadini di accedere ai servizi sanitari e curativi con un contributo di 200 euro e che consentirà di allargare la platea degli utenti; l'estensione della riabilitazione post-Covid in ambiente termale non solo per gli assistiti Inail ma per tutti i cittadini italiani, attraverso il servizio sanitario nazionale, e la rivalutazione gratuita di tutti gli asset termali».


DATI CONFORTANTI
I dati di agosto sono confortanti: si è infatti tornati a livelli pre-Coronavirus. I numeri del primo semestre 2021 continuano però a presentare una doppia faccia: a fronte di un aumento degli arrivi nelle località termali venete del 38,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si registra infatti una perdita di visitatori del 55,4% a confronto con i primi sei mesi del 2019. Ma l'aumento delle presenze nel periodo estivo, con un livello di riempimento degli stabilimenti che ha superato l'80%, per segnare il tutto esaurito nei fine settimana, fa ben sperare per il futuro. «Sono certa che avremo un autunno fantastico ha dichiarato infatti Cristina Borile, albergatrice di Abano e vicepresidente del Gruppo Turismo Assindustria Venetocentro per il comparto euganeo -. Infatti, la maggior parte degli hotel, conclusa l'alta stagione di settembre-ottobre, non chiuderà prima delle festività di Natale ma continuerà a lavorare. Abbiamo riscontrato un grande ritorno dei francesi e una buona presenza degli svizzeri; un po' meno, al momento, per la Germania. E siamo certi che si rifaranno vivi anche gli ospiti russi, anche se non sappiamo ancora quando».


«In questi mesi difficili è intervenuto il vicepresidente di Federterme Marco Maggia, proprietario anch'egli di un hotel ad Abano la clientela italiana è stata la colonna portante dell'intero sistema. Che ora, grazie ai provvedimenti del governo, può rimettersi in moto completamente. Adesso tocca agli imprenditori fare la propria parte». Un ruolo fondamentale è affidato agli studi che validano l'efficacia delle cure, come sottolineato da Costanzo Jannotti Pecci, presidente della Forst (Fondazione per la ricerca scientifica e termale): «Possiamo vantare ben ottantacinque pubblicazioni scientifiche e finanziamo borse di studio per le scuole di specialità. E siamo stati presi a modello da molti paesi». Le chiusure hanno però depauperato le risorse professionali degli hotel. «La fascia che ha sofferto di più è stata quella degli stagionali ha affermato Marina Lalli, presidente di Federturismo -. Molti di loro se ne sono andati, cercando un nuovo lavoro. E parecchi sono stati costretti a ricorrere al reddito di cittadinanza».

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Il Gazzettino