Alitalia, derby franco-tedesco: i tempi si allungano vendita dopo il voto

Alitalia, derby franco-tedesco: i tempi si allungano vendita dopo il voto
Se oggi avessimo sul tavolo l’offerta di Air France la prenderemmo al volo». Un auspicio o più concretamente un invito. Rileggere oggi le parole che su Alitalia...

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Se oggi avessimo sul tavolo l’offerta di Air France la prenderemmo al volo». Un auspicio o più concretamente un invito. Rileggere oggi le parole che su Alitalia Paolo Gentiloni pronunciò il 28 dicembre, in occasione della conferenza stampa di fine anno, impressiona. Il ritorno in pista del vettore franco-olandese - dopo la fuga che gli fu imposta nel 2008 per l’arrivo dei “capitani coraggiosi”, rivelatasi poi un disastro - oltre a svelare l’attitudine profetica del presidente del Consiglio, cambia i parametri della possibile trattativa. 


IL TAVOLO
L’ipotesi di un’offerta da parte di una cordata Air France, Klm, EasyJet e Delta viene guardata con molto interesse da palazzo Chigi. Se non altro perché allarga il perimetro della trattativa che si stava riducendo alla sola Lufthansa e migliora «le offerte sul tavolo» come auspicato a suo tempo dallo stesso Gentiloni. 
Lunedì della prossima settimana il ministro Carlo Calenda incontrerà i tre commissari Luigi Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Laghi, che hanno avviato le negoziazioni con i soggetti in campo. La novità che ieri riportava il Sole24Ore è l’interesse di Sky-team ad associarsi all’offerta di EasyJet, mentre resta l’interesse di Lufthansa e del fondo di private equity Usa, Cerberus. «Occorre analizzare attentamente tutte le proposte perché il diavolo è nei dettagli», sostiene cauto ministro Calenda il cui obiettivo era quello di chiudere la faccenda prima delle elezioni. Adesso quel proposito potrebbe slittare, magari a dopo le elezioni anche se Bruxelles preme e chiede chiarimenti sul prestito-ponte fatto dal governo ad Alitalia. 

La novità di ieri non è tanto la lettera con la quale il vettore tedesco presenta un piano di esuberi condizionando a questo l’eventuale acquisto, quanto il ritorno sulla scena di AirFrance-Klm. In attesa di lunedì - quando si capirà meglio se i tre commissari riusciranno a fare entro il mese l’analisi delle offerte - il governo si gode «il positivo interesse» che suscita la nostra compagnia di bandiera. Nel risiko dei cieli dove combattono Parigi e Berlino, Alitalia è il boccone più appetibile perché detiene il quinto-sesto posto del mercato europeo.

«Ho letto che Calenda e Delrio ne parlavano come una questione da risolvere prima delle elezioni, quindi da quello che leggo vorrebbero chiuderla prima», ha sostenuto ieri Matteo Renzi. Ovviamente il segretario del Pd è tra i più interessati ad archiviare la faccenda senza le tensioni che ci furono nel 2008, quando il futuro di Alitalia e delle sue migliaia di dipendenti divenne argomento di campagna elettorale. Un rinvio della questione - viste anche le novità - potrebbe quindi convenire alla politica che già ieri ha usato come argomento polemico il piano-esuberi di Lufthansa.

IL GIORNO

«Vediamo tutte le proposte in campo». «E nel momento in cui si vedono le proposte, si tiene conto della loro natura, della sostenibilità del piano industriale e dell’effetto occupazionale», sostiene il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. L’arrivo di Air France-Klm spariglia le carte di una partita che sembrava ormai a favore di Lufthansa, e ciò accade nel giorno in cui si apprende che il ceo del vettore tedesco, Carsten Spohr, ha inviato una lettera al ministro Calenda nella quale ribadisce condizioni non certo facili sotto il profilo occupazionale. A questo punto, un rinvio della trattativa a dopo il voto sembra non solo nelle cose, ma potrebbe convenire a tutti. Politica in testa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino