Il degrado si può combattere innanzitutto rendendo vive e vitali le città. Riempiendo le strade e i locali di persone, di giovani. Organizzando iniziative che consentano alla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Continuare soltanto a chiedere più polizia e più controlli non serve.
Perché non valorizziamo di più i lati positivi delle nostre città? Perché non raccontiamo di più le reti di solidarietà? I tanti gruppi musicali, artistici, letterari che le animano? Perché non ci impegnamo, ciascuno di noi per quello che può, nel creare occasioni di contatto e di condivisione, sollecitando gli enti pubblici a percorrere questa strada, a creare nuovi spazi di aggregazione, ad investire risorse nell'integrazione sociale?
Il Veneto non è fortunatamente la degradata periferia di una metropoli dove uscire per strada la notte significa rischiare seriamente la vita. Le nostre città sono belle e ospitali. Hanno problemi da risolvere (sarebbe utopia pretendere il contrario) ma non ha senso drammatizzare, enfatizzare, creare allarmismi inutili. Impegnamoci tutti in positivo (non in negativo) per migliorarle, per cercare di ridurre le aree di degrado. Per farlo sono sicuramente necessari controlli di polizia e repressione del crimine, ma prima ancora serve l'integrazione, il coinvolgimento. Ecco perché bisognerebbe valorizzare, ad esempio, l'opera meritoria delle tante associazioni di volontariato, dei tanti gruppi che lavorano in silenzio per creare occasioni e opportunità. In anni di crisi e di povertà in aumento, l'unica strada possibile per limitare il degrado delle nostre città è quella di cercare di aiutare chi è in difficoltà.
Criminalizzare non basta. Militarizzare le nostre città neppure.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino