Volley, scatta la Santarelli mania. Il coach mette a segno un altro successo e diventa è campione d'Europa con la Turchia

Lunedì 4 Settembre 2023 di Francesco Maria Cernetti
Volley, scatta la Santarelli mania. Il coach mette a segno un altro successo e diventa è campione d'Europa con la Turchia

Che sia Conegliano, Serbia o Turchia, è sempre Santarelli-mania. Cambiano i luoghi e le competizioni, ma a festeggiare è sempre il capoallenatore della Prosecco Doc Imoco Volley, che ha conquistato il gradino più alto del podio agli Europei battendo la Serbia al tie-break. Per Santarelli, terzo trofeo da ct di una nazionale in meno di un anno. Il 15 ottobre del 2022, la conquista del Mondiale proprio con la Serbia prima di accettare la sfida alla guida della Turchia, nazionale in rampa di lancio ma priva di successi importanti. Nel giro di pochi mesi, la conquista della VNL ad Arlington sconfiggendo Italia, Stati Uniti e Cina nelle sfide ad eliminazione diretta; ieri l’ennesima affermazione per quello che attualmente può tranquillamente essere definito come il migliore allenatore al mondo.

Dopo la vittoria sull’Italia in semifinale, il trionfo contro la sua ex squadra, ancora una volta al tieb-reak. Tutto ciò, come spesso ribadito da Santarelli stesso, non sarebbe stato possibile senza il suo staff, in gran parte formato dagli stessi elementi presenti anche a Conegliano. 


DELUSIONE AZZURRA
Se Santarelli sorride, lo stesso non si può dire di Marina Lubian e Federica Squarcini, crollate insieme alle proprie compagne nella finalina per il terzo e quarto posto contro l’Olanda. Se per la sconfitta in semifinale contro la Turchia parlare di fallimento poteva essere esagerato, non salire sul podio alla rassegna continentale non può che essere considerato tale. Pochi segnali di vita, probabilmente una squadra demoralizzata dalla rimonta della Turchia di 48 ore prima, con le azzurre in pieno controllo per larghi tratti del match ma incapaci di dare la stoccata finale nel quarto set prima di crollare definitivamente ed in malo modo al tiebreak. Delusa anche Marina Lubian, e non potrebbe essere altrimenti. «A pallavolo vince chi gioca meglio, e oggi noi non abbiamo giocato bene - le parole della centrale di Prosecco Doc Imoco Volley e Nazionale, che ha chiuso la finalina in doppia cifra con dieci punti a referto - perdere contro la Turchia non ci ha aiutate per il morale. Abbiamo avuto tanti momenti in cui abbiamo spento la luce, soprattutto nella parte centrale di tutti e tre i set, poi abbiamo cercato di recuperare ma non è bastato. Loro hanno giocato meglio, noi avremmo potuto fare molto ma molto di più». Sottolinea Lubian: «Abbiamo spinto poco al servizio, capendo poco nella fase del muro-difesa».


IL FUORI ONDA
Ma, prima dell’intervista ufficiale, un fuorionda che lascia libero spazio alle interpretazioni. «Quando non capisco la richiesta non so cosa fare, non so se devo tirare o non devo tirare», le parole della stessa Lubian catturate dalla Rai al termine del match tra un’intervista e un’altra, anche se ovviamente rimane difficile stabilire se si tratti di dubbi legati alle indicazioni dello staff o altro. Di contro, Mazzanti è tornato a parlare delle scelte effettuate in vista degli Europei e del ‘percorso’ intrapreso dall’Italia in vista delle Olimpiadi. Un percorso che però dovrà passare per il pre-olimpico in Polonia, in cui le azzurre si troveranno ad affrontare Polonia, Stati Uniti, Colombia, Corea del Sud, Slovenia, Thailandia e Germania, con due sole squadre che strapperanno il pass per Parigi 2024. Tanti i dubbi da risolvere, tra cui il nodo Egonu, trattata come una vera e propria riserva per tutto il torneo e chiamata dallo stesso Mazzanti a togliere le castagne dal fuoco nei momenti difficili senza avere mai avuto la possibilità di prendere ritmo. «E’ stata una partita non giocata più che giocata male - le parole di Mazzanti, torna poi sulle decisioni precedenti - è l’unico percorso che dovevo fare, dopo il Mondiale non avevo la squadra in mano e con la federazioni abbiamo deciso di rifondare la squadra. Ci siamo sciolte sul momento più bello, dovremo imparare da queste due partite. Ma il percorso non è fisso, è dinamico», un’apertura per qualche cambio di direzione in futuro?

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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