Conegliano. Altro guasto, treni fermi sulla linea Venezia-Udine. E' il terzo caso in un mese: pendolari in rivolta

Venerdì 26 Aprile 2024 di Marco Agrusti
Un treno fermo alla stazione di Conegliano

CONEGLIANO (TREVISO) – Succede in maniera alternata: una volta si guasta un deviatoio, l’altra le centraline. Questa volta è toccato al deviatoio, che volgarmente nel gergo ferroviario si chiama ancora scambio. È il dispositivo che permette a un treno di cambiare binario e quindi direzione. Questa volta a decidere di smettere di funzionare è stato uno dei deviatoi chiave nei pressi della stazione ferroviaria di Conegliano. E per i pendolari della linea Venezia-Udine l’inizio del fine settimana è coinciso con l’ennesima giornata di passione.

COS’È SUCCESSO

Poco dopo l’alba, quindi in corrispondenza delle prime corse dei convogli interregionali e regionali, ma anche del passaggio dei treni a lunga percorrenza verso Roma e Milano, il deviatoio di Conegliano ha smesso di funzionare. Come accade sempre in questi casi, le ripercussioni sono state immediate su tutta la linea, dal nodo di Mestre al capolinea di Udine, con l’estensione dei disagi fino a Gorizia e Trieste, dal momento che tanti regionali hanno origine o terminano nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Il guasto, che segue di pochi giorni quello di metà aprile verificatosi a Mogliano, ha interessato la fascia oraria tipica dei pendolari, ma non ha risparmiato nemmeno treni internazionali come l’Euronight in arrivo da Vienna-Monaco di Baviera e diretto al capolinea di Venezia, passando da Udine, Pordenone e Treviso.

Quattro treni regionali e regionali veloci sono stati del tutto cancellati, mentre altri 5 hanno subito limitazioni della percorrenza anche pesanti. In media i ritardi dei convogli che hanno continuato a circolare sulla linea Udine-Venezia sono stati di 30-35 minuti, con punte vicine all’ora. Stessi numeri anche per Frecciarossa (due convogli, uno diretto a Milano e l’altro a Roma Termini) e Italo (stesse percorrenze).

Problemi anche per l’Intercity Notte “Marco Polo” che si stava dirigendo verso Udine dopo la traversata notturna dello Stivale. La circolazione è tornata regolare solo diverse ore dopo l’intervento dei tecnici di Rete ferroviaria italiana in corrispondenza del deviatoio di Conegliano.

IL QUADRO

È un mese nero, quello che sta vivendo la linea ferroviaria che unisce Venezia Mestre a Udine. Una delle infrastrutture chiave del Nordest, dal momento che mette in collegamento la porzione più produttiva e popolosa del Friuli Venezia Giulia con la Marca e il Veneziano. Eppure stiamo parlando di una linea che sente il tempo e la cui velocità media di percorrenza è la stessa che si poteva registrare nel Dopoguerra. Non bastasse, i guasti sono sempre più ricorrenti. Già tre, negli ultimi 30 giorni, i disagi provocati da interruzioni tecniche dell’infrastruttura. Altri disagi anche a marzo.

Il problema principale è quello delle centraline, che governano la rete elettrica. Il 7 marzo si è guastata quella di Mogliano, snodo cruciale sulla Venezia-Udine. Tra la serata di martedì e la mattinata di ieri è successo di nuovo. Zero corrente, treni fermi. La stessa cosa è capitata a fine marzo e a metà febbraio a Sacile. La fonte del problema? Sempre una centralina. A Pordenone a marzo si è bloccato un deviatoio (è il meccanismo che regola gli scambi ferroviari), generando un altro blocco della circolazione. Il 17 aprile, invece, la situazione più pesante, con il maltempo che aveva mandato in tilt la centralina di Mogliano e generato ritardi pari anche a 300 minuti per i treni a lunga percorrenza. Un calvario senza fine e soprattutto - sembra - senza una soluzione.

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