La Nostra Famiglia in lutto per la morte di Gigliola Casati

Sabato 27 Aprile 2024 di Giampiero Maset
Gigliola Casati pilastro dell'Istituto

CONEGLIANO – «Con entusiasmo ha partecipato alla vita dell’istituto e dell’associazione La Nostra Famiglia» si legge nell’epigrafe. Saranno celebrati martedì alle 16 in Duomo i funerali di Gigliola Casati, classe 1948, che ha dedicato la sua vita ai bambini con disabilità. Dopo il rito sarà sepolta nel cimitero urbano di San Giuseppe. Stasera alle 20 sarà recitato il rosario nell’aula magna de La Nostra Famiglia in via Costa Alta, sulla dorsale della collina dietro il castello, dove aveva svolto un ruolo di grande responsabilità.

IL CORDOGLIO

«Con il suo stile sempre attento alla persona, il suo instancabile impegno nel lavoro apostolico al servizio dei piccoli e delle loro famiglie, degli operatori, dei giovani, dei gruppi di famiglie e amici - si sottolinea - ha incarnato il bene fatto bene, eredità preziosa del beato Luigi Monza».

Dopo avere partecipato da giovane alle esperienze di volontariato, come assistente sociale, nella sede principale de La Nostra Famiglia in Lombardia a Bosisio Parini, nel 1965 Gigliola Casati ha maturato la scelta di entrare a fare parte della comunità delle Piccole Apostole della Carità e vivere così il messaggio del loro fondatore Luigi Monza. Nel 1981 fu destinata dall’allora presidente dell’associazione Zaira Spreafico al centro di riabilitazione di Conegliano, dove per le sue benemerenze nel 2019 ha ottenuto il Premio Civilitas della Dama Castellana «per essere un orizzonte luminoso per tutte le famiglie in difficoltà».

IL RICORDO

Sotto la sua impronta, prima come direttrice di sede e in seguito come direttrice generale regionale, il centro ha vissuto momenti di grande crescita, fino a diventare polo ospedaliero con riconoscimento Irccs, centro di riferimento nazionale per le epilessie e centro di riferimento regionale per l’Adhd e per le malattie rare. Sempre attenta alla qualità del servizio erogato, riusciva a coniugare le competenze dei professionisti con i bisogni e le necessità dei bambini e delle loro famiglie. «La disabilità sosteneva - non deve rimanere relegata in collina, anche se molto bella, ma deve essere vissuta e accolta attraverso processi di inclusione che dovrebbero fare parte della quotidianità».

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