Tangenti per la Rsa a Santa Maria di Sala, l'ex sindaco Fragomeni: «È vero, me ne pento amaramente, chiesi centomila euro»

Martedì 19 Marzo 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 07:12

RAGAZZO SVEGLIO

Zamengo ha poi riferito di una cena avvenuta nel giugno del 2020 al ristorante “al Mistero” con il sindaco e Filippo Fedriga nel corso della quale disse al proprietario del secondo terreno individuato per la rsa che «avrebbe potuto dare 10 euro a metro quadro a Fragomeni...». Richiesta avanzata «poiché nel tragitto per raggiungere il ristorante Fragomeni me ne aveva già parlato, esprimendosi in tal senso».
Rientrando in auto, le microspie hanno registrato Zamengo mentre dice a Fragomeni: «È un ragazzo sveglio...». L’ingegnere ha spiegato alla pm Baccaglini che si riferiva al fatto che Fedriga aveva capito che gli conveniva vendere. Quanto al contestato bando su misura, anche Zamengo ha negato: «È abbastanza standardizzato». E lo stesso ha fatto in relazione ai 370 mila euro, spiegando che costituivano la parcella relativa al progetto. «Non ho mai chiesto favori al sindaco - ha precisato l’ingegnere - Da parte mia c’era l’assoluta convinzione e certezza che le procedure si sarebbero svolte nella totale trasparenza e rispetto delle norme».
Il geometra Pajaro, difeso dall’avvocato Domenico Giuri, ha affidato la sua versione ad una lunga e dettagliata memoria, depositata nel corso dell’interrogatorio del 2 maggio 2023, nella quale ha spiegato di aver chiesto autonomamente a Squarcina un riconoscimento per aver individuato il suo terreno per realizzare la rsa, sostenendo di non avere mai saputo nulla della “mediazione” chiesta da Fragomeni. Quando a Filippo Fedriga, Pajaro ha riferito di averlo incontrato in ufficio l’8 gennaio del 2020, veicolandogli «il messaggio di Fragomeni circa la richiesta del cosiddetto “ritorno”».

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