Autovelox mai tarati da 60mila multe: chiesto il giudizio per due vigili urbani

Venerdì 16 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:57
CADONEGHE - Uno dei due autovelox fatto esplodere la sera del 9 agosto 2023
di Marco Aldighieri
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CADONEGHE - Lo scandalo dei due autovelox di Cadoneghe, un comune di 18 mila abitanti alle porte di Padova, rischia di finire in un’aula di tribunale. I due rilevatori di velocità la scorsa estate, in appena due mesi, hanno portato a elevare circa 60 mila multe: una enormità. Tanto che lo stesso sindaco, Marco Schiesaro, ha presentato un esposto in Procura. Le indagini sono partite e nel mirino degli inquirenti sono finiti l’ex comandante facente funzioni della polizia locale Giampietro Moro di 63 anni e l’agente Ilnur Mattia Ferracin di 32 anni. Entrambi sono accusati di falso in atto pubblico commesso da un pubblico ufficiale, e per Moro c’è anche la tentata concussione. Il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare del fascicolo, ne ha chiesto il rinvio a giudizio. Inoltre ha trasmesso gli atti alla Corte dei Conti, che dovrà valutare l’eventuale danno economico subito dal Comune. Gli autovelox, il 23 giugno del 2023, sono entrati in funzione lungo la Strada del Santo. In poco più di un mese hanno sfornato 24 mila multe, tanto da suscitare la rabbia di molti automobilisti costretti a svuotare il portafogli. La sera del 9 agosto la protesta ha raggiunto il culmine trasformandosi in un atto vandalico. Il rilevatore a pochi metri dall’incrocio con via Donizetti è stato fatto saltare in aria.
Intanto, a indagini in corso, il primo cittadino ha dichiarato la volontà della pubblica amministrazione di risarcire gli automobilisti multati ingiustamente. E del resto erano già partiti i ricorsi, ormai centinaia, davanti al Tribunale civile. Tutti al momento hanno avuto lo stesso esito: ammenda annullata e ordine al Comune di restituire il denaro.

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