Treni regionali, centinaia di corse soppresse nel Lazio: ecco perché. «Il caldo deforma le ruote»

Riscontrata un'anomala usura dei bordini che può far deragliare i convogli dai binari

Giovedì 27 Luglio 2023 di Alessia Marani
Treni regionali, centinaia di corse soppresse nel Lazio: ecco perché. «Il caldo deforma le ruote»

Il grande caldo ha messo kappaò i treni regionali del Lazio. È questo il motivo che sta creando continui e forti disagi ai pendolari romani e non solo, con centinaia di corse cancellate ogni giorno anche all'ultimo minuto e treni fermi nelle officine. Una situazione che si protrarrà per almeno un altro mese: a partire da lunedì scorso e fino al 2 settembre, infatti, l'intero servizio sulla rete, ha fatto sapere Trenitalia, è stato riprogrammato a causa di «interventi di manutenzione straordinaria» sui convogli. Le alte temperature di questa rovente estate che hanno toccato e superato quota 40 gradi, dunque, avrebbero provocato le «anomalie» riscontrate sui ruotini di molti treni che, per motivi di sicurezza non possono più essere messi in servizio.

GLI APPROFONDIMENTI

In pratica i tecnici delle ferrovie hanno accertato, complice il caldo, un eccessivo consumo dei "bordini" che corrono sui binari, con il rischio di sviamenti, ossia di deragliamento.

Impossibile garantire standard di sicurezza adeguati di fronte a queste deformazioni. Sul caso è stato chiesto anche un intervento del Politecnico di Milano: servono ulteriori approfondimenti per verificare le cause esatte del problema. Se non altro per non farsi trovare impreparati per la prossima estate. Sebbene la Regione Lazio - come in effetti starebbe valutando - decidesse di applicare ai gestori le penali per il disservizio, infatti, questo non servirebbe a migliorare le condizioni di viaggio dei pendolari. La questione, infatti, non appare di immediata soluzione.

TRENI CHIESTI IN PRESTITO

Per tamponare l'emergenza l'assessorato ai Trasporti si è attivato per chiedere materiale rotabile in prestito ad altre regioni vicine. Nonostante il caldo record di "Caronte" abbia tolto il respiro a mezza Italia, infatti, vittime dell'anomala situazione sono soprattutto Roma e il Lazio.

Emblematico, sul fronte dei disagi, il caso della FL3 Roma-Viterbo che serve anche le stazioni in corrispondenza del policlinico Gemelli e dell'ospedale San Filippo Neri, nonché lo snodo con la Metro A Valle Aurelia. Anche ieri, qui, corse in partenza solamente ogni ora, pure nei momenti di punta, e convogli pieni all'inverosimile, spesso senza aria condizionata e con malori tra i passeggeri stipati a bordo. Un inferno, appunto, come quello in cui il cerbero Caronte traghettava le anime dannate dantesche. Ma in questo caso i pendolari non hanno alcuna colpa.

L'emergenza è costantemente sotto la lente dell'assessorato e della commissione Trasporti che nei giorni scorsi erano stati sollecitati dai comitati dei pendolari e dall'Osservatorio regionale a confrontarsi con Trenitalia e Rfi in merito alla continua e misteriosa soppressione delle corse. Peraltro per tutta l'altra settimana le cancellazioni venivano annunciate agli utenti in attesa sulle banchine all'improvviso, attraverso il messaggio «treno cancellato per ritardo nell'allestimento». Nel confronto avviato è stata chiesta trasparenza nelle comunicazioni agli utenti e la definizione puntuale almeno delle corse assicurate nell'arco della giornata in modo tale da limitare le sorprese dell'ultimo minuto. Di qui la riprogrammazione annunciata più recentemente da Trenitalia: «Da lunedì 24 luglio a sabato 2 settembre 2023, a causa di interventi di manutenzione straordinaria da svolgere su alcuni convogli ferroviari, è prevista una rimodulazione dell'offerta dei servizi regionali nel Lazio», si legge nella nota. «Sono previste cancellazioni e variazioni sulle FL1 Orte Roma Fiumicino Aeroporto; FL2 Roma Tivoli Avezzano; FL3 Roma Cesano Viterbo; FL4 Roma Albano / Frascati / Velletri; FL5 Roma Civitavecchia Grosseto; FL6 Roma Cassino; FL7 Roma Formia Napoli; Viterbo P.F. Orte; Roma Vigna Clara», il prosieguo con rimando a seguire i canali aggiornati. L'odissea quotidiana continua.

alessia.marani@ilmessaggero.it
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA