Roma-Viterbo, troppi treni soppressi: il calvario sulla linea Fl3 (che serve anche Gemelli e San Filippo Neri)

I medici del Policlinico: "Corse cancellate senza preavviso". Attese infinite sotto il sole

Lunedì 17 Luglio 2023 di Alessia Marani
Roma-Viterbo, troppi treni soppressi: il calvario sulla linea Fl3 (che serve anche Gemelli e San Filippo Neri)

Caldo infernale, corse bus ridotte, taxi introvabili e treni cancellati all'improvviso. La beffa - e i disagi - aumentano a dismisura per malati e familiari dei pazienti che in questi giorni debbono utilizzare il trasporto pubblico per raggiungere importanti ospedali capitolini come il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, entrambi serviti (si fa per dire...) dalla linea ferroviaria Fl3. «I treni vengono cancellati senza alcun preavviso e a ripetizione - sbotta un medico del policlinico - Il disservizio viene preannunciato a ridosso dell'orario da un messaggio laconico e alquanto discutibile: "Treno cancellato per ritardo nell'allestimento".

Possibile che succeda continuamente?». Risultato: attese infinite sotto il sole cocente, disagi che spesso vanno ad aggiungersi allo stress e ai problemi che gettano nel baratro quando in casa c'è una persona malata o si è preoccupati e in ansia per esami e controlli da fare per se stessi. E tra domani e mercoledì la colonnina di mercurio supererà i 40 gradi. «Purtroppo - continua il medico - tra i tanti utenti della linea ci sono soprattutto anziani e donne, molti dei quali hanno a che fare, direttamente o indirettamente, anche con patologie tumorali. Trattarli in questo modo non solo non è dignitoso, ma non è umano».

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LA NOTA ALLA REGIONE

Stessa rabbia espressa dai comitati dei pendolari. Pure loro non sono affatto convinti che il problema sia nell'allestimento dei treni o, come è stato spiegato in un comunicato di Trenitalia, in lavori per la manutenzione dei "bordini" dei binari. Piuttosto, visto il periodo estivo, temono che dietro vi sia una questione di mancanza di personale, tout-court o dovuta alle ferie degli operatori. Motivo per cui mercoledì scorso l'Osservatorio Regionale sui Trasporti ha scritto una nota ufficiale alla Regione Lazio in cui chiedeva quali provvedimenti si stessero prendendo per risolvere la grave situazione. «In considerazione dei pesanti disagi dovuti alle soppressioni annunciate all'ultimo minuto in stazione (quando annunciate) - spiega il presidente dell'Ort Andrea Ricci - abbiamo inviato la nota alla Regione che ci comunicava esserci già stato un incontro tra l'Assessorato e la Direzione e che ci avrebbe fatto sapere. Più tardi Trenitalia aveva diffuso un comunicato in cui affermava che a causa di problemi ai bordini ci sarebbe stata una riprogrammazione, nel frattempo inviata in un formato come sempre di difficile lettura, senza alcun ordinamento per le diverse linee né per senso di marcia». Ma per Ricci la teoria del bordino, ossia del consumo delle ruote dovuto all'attrito col binario aggravato dal caldo, non è convincente. «È di difficile digestione, visto che già anni fa tutti i Taf della Fl3 erano stati tolti dal servizio per risolvere il problema e questo fa pensare o che quel lavoro era stato fatto male, o che i nuovi treni sono stati ordinati con gli stessi difetti o che le cause della situazione siano da cercare almeno in parte anche da qualche altra parte. Restiamo quindi in attesa di una comunicazione più ufficiale su cosa stia succedendo».

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MANCATO RADDOPPIO

Non basta. Il Comitato Pendolari Fl3 Roma-Bracciano-Viterbo lamenta denuncia, per voce del presidente Fabio Giuliani, che «si moltiplicano anche i ritardi dai 5 ai 10 minuti minimo». Inoltre, nelle ultime settimane sarebbero "spariti" capotreni e controllori. «Tra l'altro - continua Giuliani - non è stato risolto nemmeno il problema delle stazioni non presidiate. Ad Anguillara le macchinette obliteratrici sono spesso rotte. A Valle Aurelia da giorni non funziona l'ascensore che conduce al secondo piano in direzione Bracciano». Il Comitato chiede inoltre di sapere i tempi di realizzazione dell'opera definita strategica, tanto che è stato nominato un commissario ad hoc, del raddoppio della linea tra Cesano e Vigna di Valle. «Non ci è arrivata ancora alcuna informazione sull'avvio del progetto slittato al 2024 considerato che, a quanto si apprende, la Soprintendenza competente ha emesso parere negativo sulla localizzazione della stazione».
alessia.marani@ilmessaggero.it
 

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