«Noi produttori di latte strangolati dai prezzi imposti. Costa più di quanto ci viene pagato». L'allarme dell'imprenditore agricolo

Venerdì 10 Novembre 2023 di Teresa Infanti
«Noi produttori di latte strangolati dai prezzi imposti. Costa più di quanto ci viene pagato». L'allarme dell'imprenditore agricolo

TORRE DI MOSTO - «Produrre un litro di latte? Costa di più di quanto ci viene pagato. La politica intervenga a tutela del Made in Italy». L’appello è di Nazzareno Mazzarotto, importante imprenditore del settore turistico sul litorale veneziano e portavoce del gruppo Mazzarotto nonché titolare di diverse imprese agricole nel mandamento di Portogruaro per una superficie di alcune centinaia di ettari.

L’imprenditore denuncia la difficoltà che sta vivendo il settore dell’allevamento, sia per l’aumento dei costi energetici e di produzione sia per l’affossamento progressivo del prezzo del latte. «Oggi – ha detto - produrre un litro di latte costa circa 53 centesimi al litro, importo superiore di 3 centesimi rispetto al prezzo che, attualmente, viene pagato alla stalla 50 centesimi al litro. All’inizio dell’anno il prezzo era di 62 centesimi al litro: abbiamo assistito ad un calo di circa il 20 per cento». A Torre di Mosto, suo paese natio, ha incrementato assieme ad altre realtà quella che era una piccola stalla con pochi bovini da latte ampliando e modernizzando le strutture. Ad oggi, con circa 200 vacche in lattazione, oltre le vitelle e manze, produce latte di qualità, circa 2milioni 400mila litri nel 2022, e lo vende ad un caseificio della zona che produce Montasio, mozzarelle, ricotta e latticini. Il rischio di chiusura delle stalle è però dietro l’angolo. «I costi dell’energia, rispetto al 2019, sono in costante aumento. Per far funzionare le macchine all’azienda – spiega - occorrono 130/150 litri di carburante al giorno, solo per la stalla ne servono circa 50mila litri all’anno. Il prezzo del carburante durante il 2023, considerando pure la tariffa agevolata in agricoltura, è risultato in aumento di circa il 20 per cento. Sono aumentate tante voci: il Tfr, gli oneri della Bonifica, il veterinario, i medicinali. Se non ci fosse passione e amore per questo lavoro, l’aspetto economico non lo giustificherebbe, sarebbe considerato un ramo secco. Chiedo alla politica che continui a difendere la qualità, a valorizzare il prodotto italiano, a livello nazionale ed internazionale». 

REDDITO EQUO

Per raggiungere questo obiettivo, secondo Mazzarotto, bisogna garantire che ci sia un reddito equo a sostegno delle aziende e dei produttori, con prezzi che non siano gestiti solo dalle lobby della trasformazione e della grande distribuzione. «È necessario avviare trattative con pari dignità e nel contesto del territorio. Come facciamo a tutelare i nostri allevamenti, se le nostre realtà italiane di trasformazione e raccolta vengono sistematicamente vendute alla grande industria internazionale che compra i marchi e poi applica la trasformazione con latte estero? Dovrebbero esserci delle tutele per i prezzi dei prodotti nostrani e con adeguate e specifiche etichette. Chi promuove e commercializza il prodotto nazionale? Il governo – conclude Mazzarotto - assista le trattative a sostegno del lavoro, del reddito, delle aziende, garantendo un prezzo per un giusto reddito. Così si salverebbe il lavoro ed i giovani resterebbero in agricoltura, con fierezza e pari dignità e le aziende non chiuderebbero come oggi accade». 

IL SOSTEGNO

A sostegno degli allevatori interviene anche il presidente di Confagricoltura Venezia, Stefano Tromboni. «Il latte è utilizzato, oltre che per l’alimentazione umana, per l’industria alimentare e dolciaria. Ci siamo mai chiesti – afferma - come arriva in Italia il latte di provenienza estera, dopo centinaia di chilometri, con viaggio che dura anche più giorni? In Francia, all’ultima fiera internazionale agricola svoltasi a Parigi con formaggi selezionati da tutta Europa, nelle finali tra i primi 10, 8 erano italiani. La qualità – conclude Tromboni - è salvaguardata dai controlli della produzione e dai sistemi di allevamento, va fatto capire che il prezzo basso non premia il consumatore». 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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