Caso Prosek, ritardi nella decisione. Confagricoltura: «L'Ue non può bocciare il Prosecco»

Sabato 6 Agosto 2022 di Elena Filini
Il caso del Prosek, ritardi dall'Ue per la decisione

TREVISO - Guerra del Prosek: il commissario Ue Janusz Wojciechowski prende ancora tempo. E gli eurodeputati italiani insorgono. «Ulteriore fumata nera: una soap opera di serie b». Il 5 luglio scorso scadevano i termini per le controdeduzioni rispetto alle osservazioni presentate dalla Croazia in risposta alle opposizioni piovute dai tre consorzi del Prosecco, dalla Regione e dal Ministero dell'Agricoltura. Da più parti si attendeva dunque un intervento risolutivo da parte di Bruxelles. E, inutile, dirlo, risolutivo a favore dell'Italia con il rifiuto dell'Europa ad acconsentire il riconoscimento della denominazione Prosek. Invece il commissario all'Agricoltura responsabile del procedimento, il polacco Wojciechowski, fa sapere che l'esame dell'incartamento non è stato completato e che la procedura non prevede una tempistica definita. In sostanza nulla è deciso e si dovrà attendere l'autunno.

Una doccia fredda sulle speranze italiane di veder chiusa la vertenza entro l'estate. Per questo gli europarlamentari veneti insorgono.


L'ANALISI
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Presidente di Confagricoltura Treviso, commenta serafico: «Il tema è delicato e non vale solo prosecco - osserva - ma l'intera politica delle denominazioni. Sinceramente credo che non ci sia nessuna possibilità che la Ue decida in modo negativo nei confronti del Prosecco. Tutto quanto prodotto dal Governo Italiano, dai consorzi, dalle categorie dimostra l'insussistenza della pretesa Croata, per non parlare dell'appoggio di francesi e spagnoli. Quindi la Ue si prenda pure tutto il tempo che ritiene necessario, basta che non risponda negativamente. Se lo facesse derogherebbe su tutto quello che riguarda denominazioni e tutele. La questione, ormai, è prettamente politica e non credo proprio ci sia la possibilità di una risposta negativa».

Boom di vendite del Prosecco anche sulle spiagge


LE PROTESTE
Da Bruxelles arriva la furente replica dell'europarlamentare Mara Bizzotto: «Basta con i tira e molla e i giochetti dell'Europa sulla guerra Prosecco-Prosek: ancora una volta da Bruxelles arriva una fumata nera, con la Commissione Ue che continua a fare la solita scandalosa melina, dimostrando di essere in evidente difficoltà e probabilmente anche in malafede. Dopo mesi di incomprensibili silenzi, l'Europa continua con i suoi imbarazzanti ritardi e le sue pericolose ambiguità, nonostante sia chiaro a tutti che il riconoscimento del Prosek croato rappresenta una vera e propria truffa contro il nostro Prosecco e contro tutto il Made in Italy». Bizzotto, dopo aver portato il dossier Prosecco-Prosek in discussione nella seduta Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo a febbraio 2022, ha presentato un'interrogazione urgente chiedendo alla Commissione Ue «lo stato di avanzamento del dossier, i tempi stimati per la decisione definitiva e quali determinazioni avrebbe assunto sul caso». Sul punto, Wojciechowski ha risposto spiegando che le valutazioni sono ancora in itinere. «La Commissione non ha ancora completato la procedura di valutazione della domanda di protezione del Prosek - afferma - al termine della valutazione, la Commissione deciderà se la domanda soddisfa le condizioni stabilite dalla normativa Ue. La legislazione non prevede in modo esplicito un termine per l'adozione della decisione». E i tempi si prevedono più lunghi del previsto. «La guerra Prosecco-Prosek tra Italia e Croazia sta diventando una telenovela infinita per colpa dell'Europa», conclude Bizzotto.

Vendemmia anticipata 

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