Spari in classe alla prof, studenti promossi e voto in condotta abbassato. Ma per 2 su 3 dovevano bocciarli

Martedì 4 Luglio 2023
Spari in classe alla prof, studenti promossi e voto in condotta abbassato. Ma per per 2 su 3 dovevano bocciarli

ROVIGO - Non si arresta il dibattito sul voto in condotta e la eventuale "punizione" per gli studenti che a scuola adottano comportamenti "al limite", la questione si è aperta dopo il caso dell'Itis Viola di Rovigo, dove alcuni studenti hanno sparato in classe alla professoressa Maria Cristina Finatti, filmando la loro bravata e condividendola online. A fine anno i giovani sono stati promossi, due con il 9 in condotta: questo ha scatenato il putiferio, portando perfino il ministro Valditara a chiedere che venisse riconvocato il consiglio di classe. Detto, fatto: studenti promossi ma voto in condotta decisamente abbassato. Ma tutto ciò non è bastato a placare le polemiche, e da quanto emerge da un sondaggio Swg su 1.200 adulti condotto nella settimana 21-26 giugno: per 2 cittadini su 3 la punizione per gli studenti rodigini doveva essere più dura e realizzarsi nella bocciatura. Dagli intervistati è stato comunque molto apprezzato l'intervento del ministero dell'Istruzione e del Merito Valditara e la decisione di riformare il voto in condotta per avere un maggiore peso sulla performance scolastica in generale. 

Scuola e studenti, il sondaggio SWG

Oltre 3 italiani su 4 ritengono che gli studenti di oggi siano meno disciplinati rispetto al passato. E chi non ha figli a scuola è più critico. La maggior parte degli intervistati (78%) riscontra una minor disciplina all'interno delle scuole in confronto di una volta e attribuisce la responsabilità di questo cambiamento soprattutto ai genitori. Si ritiene che siano troppo presenti nel rapporto insegnanti-studenti e che prestino minor attenzione all'educazione dei propri figli.


Ma quale dovrebbe essere la giusta punizione?

Il 50% degli italiani si trova d'accordo con la proposta del ministro Valditara e ritiene che, in caso di atti gravi, i ragazzi debbano fare delle attività socialmente utili alla scuola, mentre il 36% pensa che debbano essere bocciati.

Soltanto una minima parte (2%) considera invece sufficiente il colloquio con lo psicologo.

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Ultimo aggiornamento: 13:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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