PORDENONE - Ogni notte palazzo Klefisch ricorda la vicinanza a Israele proiettando la bandiera del Paese sulla facciata dell'edificio. La scorsa notte, però, una macchia di pittura rossa ne ha imbrattato il simbolo. Un gesto compiuto da ignoti, che avrebbero agito indisturbati nel corso della notte, commettendo il vile gesto. Questa mattina la scoperta: il muro del palazzo, sede di Confindustria Alto Adriatico, macchiato, sporcata di pittura rossa sia la parete che la pavimentazione esterna. A esprimersi sull'accaduto l'onorevole e coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Emanuele Loperfido: «Gesto vile e spregevole, dal quale ci aspettiamo una presa di distanze trasversale, immediata e convinta». Il deputato ha aggiunto: «Da persone innamorate del nostro territorio, da amministratori, da eletti, siamo certi che quanto accaduto non abbia nulla a che fare con la nostra Pordenone e i pordenonesi. Ecco perché ribadiamo che mai come in questo momento storico sia necessaria una condanna comune ad Hamas e la sua vile aggressione ai civili israeliani». «Ci domandiamo dato il silenzio di questo periodo, se tutte le comunità straniere, numerose nella nostra realtà cittadina e provinciale, siano al nostro fianco in questa condanna contro Hamas e il terrorismo islamico.
A fronte di quanto accaduto il sindaco Alessandro Ciriani ha deciso di prolungare l'esposizione della bandiera di Israele sul palazzo municipale. Nulla cambierà, quindi, sul simbolico sostegno al Paese colpito dalla guerra. Anche sull'edificio imbrattato, questa sera tornerà a illuminarsi la Stella di David con i colori israeliani. Sull'episodio è intervenuto anche il promotore dell'iniziativa, colui che ha voluto la proiezione della bandiera sull'edificio, il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti che ne ha sottolineato la gravità del fatto. «Nel caso in cui si trattasse di un gesto incosciente, è giusto che queste persone siano punite. Se è atto responsabile, posso solo dire che si tratta di un gesto lurido».