Torna l'ondata di freddo, temperature giù fino a 15 gradi: agricoltura in allarme

Ad alto rischio i vigneti e i frutteti che sono in gran parte fioriti. Si rivede anche la neve

Lunedì 15 Aprile 2024 di Loris Del Frate
Torna l'ondata di freddo, temperature giù fino a 15 gradi: agricoltura in allarme

"Aprile non ti scoprire ...". Mai come in questo momento il vecchio adagio popolare è azzeccato. Già, perché dai 27 - 28 gradi di sabato, replicati anche ieri in alcune zone della regione, nei prossimi giorni si tornerà a tirare fuori dagli armadi i cappotti e i piumoni. Il perché è presto spiegato: torna il freddo, quello pungente, con temperature, seppur nelle zone montane, sotto lo zero. E le cime dei monti torneranno ad innevarsi, così come le colline almeno fino a 600 metri, dove è stata fissata la zona neve. Sin qui la cronaca meteo. Ma quello che preoccupa è un'altra cosa: l'agricoltura.

L'abbassamento repentino delle temperature e la possibilità, seppur non in pianura, di avere delle gelate, ha messo in moto in tutte le aziende agricole, in particolare in quelle che hanno frutteti e vigne, una serie di strategie per evitare nuovi crolli di produzione che potrebbero essere fatali per più di qualche azienda regionale.

Ondata di freddo in arrivo: chi rischia

Non ci sono dubbi sul fatto che allo stato gran parte dei frutteti sono fioriti e se ancora non hanno i fiori, hanno comunque le gemme che sono apparse già da tempo. Del resto con temperature che in questi giorni hanno superato i 25 gradi, facile immaginare che il processo è stato accelerato. Stessa cosa per le vigne, dove il caldo di questo periodo ha fatto correre tutti i passaggi. Ma se oggi, lunedì, le temperature non avranno grossi cambi, da domani, invece, la situazione cambierà. Martedì, infatti, le temperature massime scenderanno da 26 - 28 gradi a 14 - 15, con una differenza di oltre 12 - 13 gradi. Una escursione termica che andrà ad incidere più sulle persone che sull'agricoltura, perché anche se arriverà il freddo repentino, non c'è il rischio di gelate che sono quelle che metterebbero ad altissimo rischio le colture. Non a caso nè i frutteti, nè le vigne dovrebbero avere grossi problemi anche a fronte di 10 - 13 grandi in meno da un giorno all'altro, a meno che la cosa non perduri per un lungo periodo. In quel caso, infatti, più che colpire duramente i raccolti, si potrebbe verificare un rallentamento del processo di maturazione con la possibilità concreta di avere meno qualità e quantità.


Il problema delle gelate

Il vero problema sono le gelate. C'è subito da dire che nonostante l'abbassamento violento delle temperature, l'Osmer - Arpa Fvg, non ha previsto in pianura e in collina che si arrivi sotto lo zero. La questione, però, è che mercoledì e soprattutto giovedì prossimi, si scenderà con le minime a 3 gradi che sono quasi al limite della tolleranza, sia per i frutteti che per le vigne. Le massime si alzeranno sino a 13 gradi. Sotto lo zero si andrà in montagna dove sia mercoledì che giovedì il termometro scenderà a meno due.

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La Coldiretti

Il direttore di Coldiretti Pordenone, Antonio Bertolla, cerca di incutere ottimismo, come è giusto che sia. «Ovviamente un po' di preoccupazione esiste sempre - spiega - ma da quanto abbiamo visto sul meteo e con la speranza che le previsioni siano corrette, anche se oramai a distanza di così pochi giorni ci sono poche possibilità di errori, possiamo dire che non dovrebbero esserci problemi seri. Questione ben diversa, invece, se il termometro dovesse scendere sotto lo zero, in quel caso cambiano le prospettive. Anche se il calo sarà violento, come è previsto - conclude - le colture dovrebbero resistere». In ogni caso tutti gli iscritti sono informati sul cambiamento di clima dei prossimi giorni in modo da approntare alcune "difese" nel momento in cui la situazione dovesse peggiorare. Nessuno ovviamente auspica questo, anche perché una nuova mazzata con una produzione ridotta oltre a far salire nuovamente i prezzi con il rischio di rialzare l'inflazione, creerebbe seri problemi economici a tanti coltivatori, già colpiti dalla grandinata storica, parassiti, infestati e siccità.

Ultimo aggiornamento: 15:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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