La scelta coraggiosa di Giulio, a 25 anni torna nell'isola: «Ora coltivo frutta e ortaggi alle Vignole»

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Federica Repetto
Giulio Soccoli

VENEZIA - Giulio Soccoli, 25 anni, ha fatto una scelta coraggiosa e significativa: ha deciso di dedicare la sua vita all'agricoltura.

Nato alle Vignole, ha trascorso parte della sua infanzia a Mestre. Tuttavia, la tranquillità dell'isola lo ha richiamato a 18 anni, attratto dal legame profondo con la terra e dall'affetto che da sempre lo legava ai nonni. E' titolare della sua piccola azienda agricola "Le Sorelle", intitolata alla nonna e alla zia che gli hanno lasciato questo fazzoletto di terra su cui ora scommette per il futuro, un ettaro e mezzo di terra in un'isola della laguna veneziana. Risiede nella casa accanto alla fermata dell'imbarcadero "Vignole", dove un tempo sorgeva un bar. «Vivere a contatto con la natura offre un'esperienza unica, lontana dalla vita quotidiana sulla terraferma. La pace e serenità che si vivono qui sono davvero incomparabili», afferma con passione e riflettendo sulla sua decisione di essere tornato alle Vignole.

IL RITORNO IN ISOLA
In un mondo dove le città possono presentare sfide per i giovani, soprattutto legate a droghe e alcol, Giulio trova la sua pace in mezzo a soli 46 abitanti, di cui una decina sono giovani tra i 12 e i 30 anni. «La maggior parte se n'è andata" dice, riferendosi ai giovani che hanno scelto di lasciare l'isola. Ma per lui, la vita su queste terre è una scommessa che vale la pena di fare. "Dipende - si sofferma - da come viene svolta e dall'amore che si ha. Se una persona ha l'amore per quello che fa, il sacrificio viene dimezzato. Se una persona è costretta a scegliere un lavoro che non incontra le sue passioni in questo caso il sacrificio è maggiore».
La sua vita è una continua sfida, plasmata dalla natura mutevole della laguna. Ha affrontato anni difficili, come il 2019 con l'acqua alta e l'anno scorso, in cui non ha mai piovuto. «La natura mi ha dato molto - spiega - ma ci sono stati anni in cui o si hanno grandi capitali e si ha la possibilità di fare innovazione sulla terra, alzare le terre per avere una sistemazione idraulico agraria ottima, lavorare su un terreno alto in cui la salinità è inferiore. Se si lavora su campi bassi in cui è più barena che orto, iniziano le problematiche».

LA VENDITA
Nonostante le sfide, Giulio ha trovato un modo creativo per portare la sua produzione alle persone. Quest'anno, un camioncino ha dato un servizio aggiunto alla sua azienda offrendo a pochi passi dal suo punto vendita panini, bibite e altro ancora. «Sono felice, è la mia vita e scommetto tutto il mio futuro su questo» racconta, riflettendo sulla sua attività agricola e sulla recente iniziativa del camioncino. Le famiglie con bambini in visita alla sua proprietà possono vedere da vicino alcune capre e le galline, un modo per condividere la bellezza e la semplicità della vita rurale con coloro che visitano le sue terre, creando un legame diretto tra la comunità e l'agricoltura. Tuttavia, non tutto è idilliaco. Giulio riflette sulla possibilità di riaprire il ristorante dei suoi nonni, ma si scontra con la dura realtà della burocrazia e delle difficoltà finanziarie: «Con la burocrazia attuale e le difficoltà in gioco, diventa impraticabile avviare un'attività di questo genere, soprattutto considerando la necessità di disponibilità finanziaria nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro». Il giovane imprenditore, con la sua passione per la terra e la vita semplice, continua a plasmare il suo destino nell'isola delle Vignole, difendendo il suo angolo di pace e scommettendo sul futuro di un'era tranquilla. Oltre ai carciofi, coltiva: fragole, asparagi, piselli, tutte le altre colture stagionali e primaverile-estive. Durante l'inverno garantisce alcuni prodotti per mantenere la costanza delle consegne in barca a domicilio a Venezia.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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