Casarsa. Il flessibile questa volta è usato per sventrare la cassaforte: ladri in fuga. Si studia un "Sms alert"

Martedì 16 Gennaio 2024 di Chiara Muzzin
Casarsa. Il flessibile questa volta è usato per sventrare la cassaforte: ladri in fuga. Si studia un "Sms alert"

CASARSA (PORDENONE) - Hanno scardinato la cassaforte con la flex e rubato gioielli e monili in oro, dopo essersi meticolosamente introdotti nell'abitazione approfittando dell'assenza della proprietaria, i ladri che venerdì scorso hanno colpito in via Battaglione Gemona, a pochi giorni da altri raid ad un paio di chilometri di distanza.

LE CONTROMISURE

Dopo l'ennesimo colpo, prende sempre più piede, a Casarsa e nella vicina Valvasone Arzene, associate nel Servizio unico di polizia locale guidato dal commissario Giordano Carlin, l'idea di formare alcuni gruppi di controllo del vicinato. E di avviare «una sorta di sistema di "sms alert" - anticipa l'assessore alla Sicurezza casarsese Samuele Mastracco - cosicché i vicini possano avvisarsi tra di loro in tempo reale in caso di situazioni pericolose o sospette».

IL COLPO

L'episodio di venerdì ricorda, tra i tanti simili che si stanno registrando negli ultimi mesi, quello che aveva interessato, a novembre, la casa del sindaco Claudio Colussi. La dinamica si ripete: i malviventi rovistano tra i cassetti e gli armadi in cerca di oggetti preziosi e mirano, nel frattempo, ad eventuali cassette di sicurezza. Scassinandole una volta trovate, per ricavarvi un bottino che per i proprietari, come in questi due casi, ha un valore importante dal punto di vista affettivo, prima ancora che economico. La collana della nonna, l'orologio del papà o l'anello della zia che spariscono per sempre.
Il furto è avvenuto nel capoluogo, in una laterale di via Piave, la strada dove sorge il teatro Pasolini. Una zona meno isolata rispetto alle vie di San Giovanni dove, solo due giorni prima, si sono verificati tre colpi nel giro di mezz'ora. Due andati a segno, in via Sile e in via del Boschetto, e uno no. Perché l'uomo incappucciato, probabilmente un ladro solitario, poco dopo essersi intrufolato nel cortile di una villetta di via Caterina De Giusti, si è trovato faccia a faccia con il giovane residente ed è scappato. Sebbene la zona del teatro, trovandosi vicino alla Pontebbana, sia più trafficata rispetto alle vie della frazione, i responsabili del raid hanno potuto agire indisturbati.
«La sensazione - osserva Mastracco - è che i ladri conoscano molto bene il territorio.

Sanno dove colpire e non si recano mai in zone controllate dalle telecamere».

I CONTROLLI

L'implementazione della videosorveglianza, per rendere il monitoraggio più capillare, è tra gli obiettivi della giunta. Confermata, dall'assessore, anche la tendenza dei malviventi ad agire nelle ore diurne. «La fascia oraria che riscontriamo dalle denunce presentate - spiega - va dalle 14 alle 21, con una concentrazione maggiore dalle tra le 17 e le 20».
Mastracco, insieme agli omologhi degli altri Comuni del pordenonese, questo pomeriggio parteciperà all'incontro con il prefetto di Pordenone Domenico Natalino Manno. Nelle prossime settimane, il progetto del controllo di vicinato verrà studiato più approfonditamente per definirne i dettagli, tra cui il numero esatto di gruppi da formare tra Casarsa e Valvasone Arzene e i loro referenti. Quello che è certo è che la tecnologia avrà un ruolo fondamentale.

VALVASONE ARZENE

Il borgo delle rose è meno colpito, ma non esente dal fenomeno. «Come istituzioni, non possiamo stare a guardare - dichiara il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Massimiliano Bellone -: il controllo di vicinato è un lavoro di squadra e, come tale, dovrebbe portare i suoi frutti. Mi piacerebbe anche - conclude l'esponente della giunta guidata da Fulvio Avoledo - proporre assemblee pubbliche con la partecipazione delle forze d'ordine, per dare alle famiglie consigli sugli accorgimenti da tenere quando si esce di casa».

Ultimo aggiornamento: 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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