«I nostri figli sommersi dai compiti per le vacanze». Esplodono le chat delle mamme in rivolta

Sabato 24 Dicembre 2022 di Sara Carnelos
Compiti per casa
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Il mondo della scuola da oggi è in pausa. E la prima metà dell’anno non poteva che finire ieri con lectio brevis e festeggiamenti nelle classi. In alcune si è potuto pure distribuire il panettone, ma con la raccomandazione di lasciare a casa i coltelli. E mentre in centro città ieri sfilavano i Babbi Natale in moto, ape car, motorini, con gli studenti degli istituti che si trovano soprattutto lungo via Interna, le chat delle mamme s’incendiavano per il “caso del giorno”: i compiti per le vacanze.


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I genitori non hanno tregua in queste giornate, perché i compiti incombono. Si pensi che per quasi tutte le discipline vengono assegnati esercizi, imposti libri da leggere, relazioni. Si parla di una decina o più di materie scolastiche e si capisce, dunque, che la pausa può trasformarsi nell’ennesimo incubo per le famiglie. «Dobbiamo andare a trovare i nostri parenti in Puglia – fa sapere una mamma – e non abbiamo il giusto tempo per stare con i familiari, perché i figli sono sommersi da esercizi di matematica, inglese, dai disegni di tecnologia, i temi d’italiano. Non c’è tregua in tutto l’anno, troppe verifiche, per noi genitori è davvero stressante».
Chiaramente i genitori degli studenti della primaria e delle scuole medie della provincia di Pordenone sono i più agguerriti, perché la maggior parte degli allievi non è autonoma. «Non ne possiamo più, compiti anche la vigilia di Natale, come del resto il pomeriggio del 25 dicembre, e poi studio “matto e disperatissimo” alla Leopardi».

Insomma il periodo non si prospetta per tutti di gioia e letizia. Il dibattito è aperto anche tra psicologi, dirigenti, sindacalisti, ma la libertà d’insegnamento sancita dalla Costituzione rimane sacra. Alla fine decidono sempre e comunque maestri e professori. Ma non avendo modo di confrontarsi, ognuno fa secondo il proprio pensiero. Così accade che ci siano classi sovraccaricate e altre meno. Da qui le chat roventi che accendono di rosso (o di verde, visto il brand della nota chat per cellulari) il Natale.


GLI EVENTI


Alle 7.30 di ieri, di buon mattino, il primo appuntamento per la vestizione dei ragazzi e la trasformazione in Babbo Natale. Poi alle 7.55 il giro storico per la città con cori festanti per questa pausa, che dopo un periodo di impegni gravosi mette almeno un po’ di pace e serenità. 
Gli studenti del quinto anno del Kennendy, come da tradizione, hanno trattenuto i compagni più piccoli fuori dall’istituto per poi entrare con tutta un’altra prospettiva, almeno quella fino a domenica 8 gennaio: non attivare la sveglia, rigorosamente sul cellulare. Quindici giorni di vacanze di Natale, che in realtà servono tutte per recuperare le forze per l’ultima settimana del primo quadrimestre, necessaria a tentare di recuperare le lacune per non vedere una pagella da ansia apocalittica in famiglia. 
E poi il secondo quadrimestre, quello che resta valido per promozione, bocciatura o giudizio sospeso. I voti degli ultimi tre anni andranno a determinare la media finale e quest’anno hanno un sapore diverso, sempre se il merito del massimo dei voti verrà premiato a prescindere dal reddito dei familiari con 500 euro dal governo Meloni. 
Insomma, una ragione in più per cercare di avere una buona media, perché quel mini-tesoretto scolastico, in questi ultimi anni, è servito per l’acquisto dei libri universitari. Non essendo più “erga omnes” potrebbe per alcune famiglie appena sopra la soglia del tetto fissato diventare un problema.


DOCENTI


La pausa scolastica nemmeno per gli insegnanti è uno stop, in quanto la maggior parte di loro si è portata a casa i compiti da correggere e deve predisporre le verifiche per l’ultima parte del quadrimestre, ma anche trovare nuovi stimoli per le lezioni, in quanto i ragazzi hanno bisogno di forti motivazioni per mettersi a lavorare seriamente. 
Sotto l’albero di Natale i docenti e il personale tecnico e amministrativo si troveranno gli arretrati, grazie all’impegno del nuovo governo. Somme che si aggirano attorno ai mille euro, ma la battaglia sindacale proseguirà affinché lo stipendio venga adeguato al personale del resto Europa. 

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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