Cristiana Buso, educatrice del Progetto giovani di Conegliano lascia dopo 30 anni. I ragazzi: «Grazie, ci hai fatto da mamma»

Martedì 2 Aprile 2024 di Mario Anton Orefice
Cristiana Buso, storica educatrice del Progetto giovani di Conegliano, Vittorio Veneto e Oderzo

CONEGLIANO (TREVISO) – La mattina quando parcheggiava la macchina alle spalle dell'Ipsia Pittoni gli studenti la riconoscevano e la salutavano dalle finestre della scuola. Cinquecento azzurra, capelli rossi, occhi topazio, anfibi neri, ma soprattutto empatia, sensibilità, creatività, musica. Così in trent'anni Cristiana Buso, Cri per tutti, è diventata un mito come educatrice e animatrice del Progetto giovani di Conegliano, Vittorio Veneto e Oderzo. A febbraio ha dato le dimissioni per un nuova stagione della sua vita ed è stata sommersa da messaggi di stima e affetto.

Ne ricordiamo solo alcuni.

I messaggi

«Grazie per avermi cresciuta e per essere stata il mio punto di riferimento in un mondo spesso incerto. Con amore infinito». «Mi hai fatto sentire a casa e mi hai fatto sentire che appartengo a questo mondo». «Sei una delle persone più belle che abbia incontrato, grazie a te ho scoperto la mia passione per la musica che mi porterò nel cuore per sempre come porterò nel cuore te». «Hai fatto da mamma a tante persone senza genitori, hai sempre avuto un consiglio, un sorriso chiunque ne avesse bisogno».

Cristiana si racconta al Bar Radio Golden di Denis Bufera, epicentro di mille iniziative artistiche e musicali, e partner del Progetto Giovani dal 2007: «Qui in quegli anni abbiamo organizzato la prima edizione di Musica in panchina, qui con il sostegno e l'amicizia di Denis sono nate mille iniziative e mille concerti».

Una donna dai mille talenti

Cantautrice, fonica, designer di gioielli e artigiana con il marchio June Handmade Leather, barista, e all'occasione arredatrice, grafica, videomaker, è un'anima composita che frequenta un ventaglio di linguaggi diversi per comprendere quello più difficile, variegato e cangiante dei giovani. Una missione no stop la sua, che proseguiva al di fuori degli orari d'ufficio nei festival musicali, tra cui Cave Sonore e Pamali Festival, nei locali Bianconiglio, spazio Mav dove ha lavorato come barista, e nella redazione di Blista la rivista, uno dei tanti progetti che ha aiutato a crescere.

«Il digitale ha determinato un cambiamento radicale - dice mentre in sottofondo pulsa Feel Good dei Gorillaz, un gruppo bitpop britannico - molti di loro si sono autoeducati all'immediatezza delle informazioni. Una volta andavano in biblioteca per una ricerca o una tesina, oggi ci sono Google e Chat Gpt. A tutti loro non mi sono mai stancata di ripetere: “Trovate il tempo per sviluppare il vostro ingegno, siete pieni di risorse, non accontentatevi di cliccare”. Per questo mi sono impegnata nel moltiplicare gli spazi d'incontro, di relazione e di espressione, in particolare musicale, perché il canto è “un cavarsi un rospo dalla gola”, conoscere sé stessi, liberarsi, imparare a comunicare agli altri, rafforzare l'autostima e la voglia di un protagonismo positivo».

La sala prove accanto alla stazione di Conegliano, chiamata "Lo studio" dai ragazzi, è stata una fucina di creatività musicale e il muretto esterno un rifugio per confessioni pazzesche. Cristiana gestiva anche l'impianto audio della sala prova e le registrazioni.

Gli artisti

«Tra i gruppi di ragazzi accompagnati dal Progetto giovani - racconta - gli Street Warriors, un gruppo di ballerini, poi i Taxi Pleasure, Matteo Zanatta, in arte Fure Boccamara, cantante rap compositore e grafico disegnatore, Ivan Ottavian, compositore, artista creativo, Veron Hajdari rapper organizzatore del contest di beatbox (riproduzione di suoni di strumenti musicali con la bocca), Marsel Celepija, un ragazzo albanese diventato celebre nel suo paese per aver composto brani musicali, Will Buse compositore rapper che ha partecipato ad X-Factot, Salwa, sulla carta d'identità Sally Bounafaa, una ragazza marocchina che ha prodotto numerosi brani musicali tra cui 'Mi pentirò' insieme a un altro giovane frequentatore del Progetto Giovani, Alessandro Deal Somera che oggi ha fatto strada.

Negli ultimi anni è venuto in sala prove anche Alberto Niero, in arte Blackroll, beatboxer e ticktoker finito a Rai Due e concorrente a X-Factor». Impossibile riassumere trent'anni in un articolo, ma una cosa sembra certa, come hanno scritto i suoi colleghi: «È difficile immaginare il Progetto Giovani senza di te, senza quella tua chioma rossa e l'inconfondibile stile che ti contraddistingue».

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