La lupa della spiaggia di Vasto diventa una star internazionale

Il caso raccontato anche dalla stampa estera. Il Parco nazionale della Majella è impegnato nelle operazioni di cattura e dice che è "questione di giorni e l'animale cadrà nella trappola"

Domenica 20 Agosto 2023 di Miriam Giangiacomo
La lupa della spiaggia di Vasto diventa star internazionale

Il “Naturlich jagd” tedesco, il “Newsx” inglese, “Ihunt” per la Grecia e “Italy 24 Press French” per la Francia. Queste sono solo alcune delle testate internazionali che hanno parlato della vicenda di quella che ormai viene comunemente chiamata la lupa di Vasto e San Salvo, ovvero l’animale che ormai da tre mesi sta tenendo in scacco le due città a suon di apparizioni e aggressioni notturne sul litorale, e c’è chi assicura che il caso sia stato trattato anche dalla stampa in India. Non sorprende quindi quasi più il fatto che immagini di Vasto e San Salvo, insieme alle interviste ai rappresentanti degli enti preposti alla cattura dell’animale, compaiano quasi quotidianamente sugli schermi della televisione italiana. Da “La vita in diretta” a “Unomattina Estate” sulla Rai, fino a “Morning news” su Mediaset,  l’argomento conquista tutti e fa parlare.

Ma intanto la lupa continua ad essere imprendibile e gli sforzi fatti finora sono stati vani. Dal Parco nazionale della Majella, impegnato nelle operazioni di cattura dell’animale, dicono che è questione di giorni prima che cada in trappola. Ma non è facile acciuffarlo, innanzitutto perché la sua vera natura è ancora ignota: infatti, nonostante che dopo la visione di un video amatoriale alcuni esperti abbiano assicurato che si tratti di un esemplare femmina di lupo, in attesa che vengano resi noti i risultati degli esami sul Dna prelevato dopo l’ultima aggressione ci si muove seguendo un protocollo destinato generalmente alla cattura di un animale protetto.

Ma è difficile prenderlo anche perché è sfuggente, ha una grande mobilità e muta spesso percorsi.


E poi c’è un importante interrogativo: dal momento che un prelievo del Dna è stato effettuato solo dopo l’ultimo attacco, non sarà possibile paragonarlo con quello degli attacchi precedenti, e ricordiamo che le aggressioni sono state ben undici. Cosa assicura quindi che si tratti di un solo animale, o che comunque l’autore dell’ultimo attacco sia lo stesso di quelli precedenti? Gli interrogativi sono tanti in questa vicenda, e non resta che sperare che la cattura dell’animale avvenga davvero in tempi brevi, ma soprattutto che gi episodi di aggressione non si verifichino più, altrimenti risulterebbe vana tutta la fatica compiuta dall’imponente task force creata proprio allo scopo di acciuffare l’animale mordace.
 

Ultimo aggiornamento: 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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