“Siamo amareggiati, e parecchio.
Per ora, ai medici di famiglia sono state garantite le dosi Pfizer necessarie per i richiami. Per il resto, vengono riforniti di Astrazeneca e di un’unica fiala Moderna a settimana. “È come se a noi avessero lasciato il lavoro sporco: convincere i cittadini a ricevere il farmaco anglo-svedese, sfruttando il rapporto di fiducia che ci lega ai nostri assistiti”, sottolinea Michele Fiore, il segretario della Fimmg. Non solo: c’è anche la burocrazia soffocante per cui sono i medici a dover contattare telefonicamente i pazienti affinché vadano a farsi vaccinare in ambulatorio. “Non siamo ancora stati inseriti nella rete dei centri vaccinali della Regione disponibile sul portale delle prenotazioni. La riunione prevista due settimana fa è saltata e non se ne è fatto più nulla. Questo – continua Fiore – comporta un aggravio pesante per noi medici, costretti a telefonare ai pazienti e a convincerli a vaccinarsi”.
C’è poi la questione dei vaccini in farmacia. “Una scelta che non ci convince affatto. Perché non destinare ai medici di famiglia Johnson&Johnson? Dal 1 giugno dovrebbero arrivare anche a noi delle forniture ma ormai non ci crederemo sino a consegne fatte. Molti farmacisti – continua il segretario della Fimmg – stanno contattando medici a loro vicini per collaborare in vista delle vaccinazioni. Per noi non è accettabile visto che da mesi chiediamo più dosi e crediamo che la vaccinazione sia un atto medico da riportare nell’alveo degli studi e delle strutture ospedaliere”.
Intanto, ieri anche i medici di base hanno contribuito alle vaccinazioni straordinarie con l’iniziativa “Ucp (unità di cure primarie, ndc) aperte”. È toccato agli studi di Vetralla, Caprarole e due di Viterbo. Oggi il bis in altri ambulatori della provincia. Di pari passo procede l’open day Astrazeneca della Asl, con i ticket esauriti ieri dopo l’apertura alla fascia dai 35enni in su. Ieri poco dopo le 18 raggiunte le 3mila dosi inoculate, tra vaccinazioni ordinarie e straordinarie, per un totale di 145mila. Le prenotazioni hanno superato le 107.500. La Asl, infine, ieri ha scoperto 21 nuovi casi a fronte di 39 guariti. Un decesso: un 63enne di Caprarola, 443esima vittima della pandemia.