Sembrava salvo, dopo la chiusura del pozzo San Valentino, che l’ha tenuto a secco per sette anni.
Sul tema il ritardo è grave, anche perché va avanti da anni. «Sulla Zitelle – dice Faperdue - si sarebbe dovuto procedere da mesi e mesi, invece continuano a buttare 12 litri al secondo in un fosso». A gennaio del 2021 infatti, giusto un anno fa, erano stati impegnati i fondi: 360 mila euro per questo e per la chiusura del pozzo San Valentino, se non fosse intervenuta la Gestervit, che aveva causato il danno. Il pozzo è stato chiuso, subito dopo sarebbe dovuto toccare alle Zitelle, tanto che l’ex sindaco Giovanni Arena il primo aprile scorso assicurava a Il Messaggero che «lo faremo entro giugno: ci sono già sia il progetto che il direttore dei lavori». Tra una crisi e l’altra però non è successo nulla.
E si arriva al Bullicame. «I volontari che fanno la guardia pulivano le vasche – continua Faperdue - mantenendo un certo decoro. Poi è arrivato l’ordine di astenersi fal fare ogni tipo di pulizia: mancherebbe l’assicurazione». Adesso «il Bullicame giorno dopo giorno è sempre più in declino». Da chi è giunto l’ordine? «Dalla precedente amministrazione». Lunedì Faperdue ha incontrato il direttore di miniera, Giuseppe Pagano, cui ha chiesto lumi. «La callara è una giungla, l’orto botanico sostiene che le piante autoctone, tra cui il giunco, non si possono toccare. E a togliere le altre il Comune non ha mandato nessuno, per cui lì se non si interviene diventerà una foresta».
Non solo: alla callara ora l’acqua c’è, «è piena, ma le vasche sono fredde, perché nel canale si è creato un dosso di travertino. Sono sei mesi che nessuno anche in questo caso interviene. Il tubo che porta l’acqua alle Terme dei Papi si è incrostato e ne lascia passare un quantitativo minimo. Se si intervenisse sul dosso l’acqua andrebbe tutta a beneficio delle vasche e non dello stabilimento termale». Il dubbio di Faperdue è che non si faccia nulla «in attesa che con l’idrogetto non si pulisca il tubo».
Faperdue ha già informato il prefetto Giovanni Bruno e ora lancia l’appello a lui e al commissario Antonella Scolamiero: «Li prego di risolvere questi problemi, non si capisce perché non si riesca a fare. Chiudere le Zitelle è un lavoro complesso e richiederà mesi, ma per togliere un dosso di travertino ci vuole un quarto d’ora. Se no così il Bullicame è condannato a morte». A proposito, Faperdue ha scritto al senatore Umberto Fusco riconsegnando l’incarico di responsabile del dipartimento termalismo del partito. Il cui ultimo assessore era proprio della Lega: Claudio Ubertini.