Valutazione degli atenei, l’Anvur promuove l'Università della Tuscia

Giovedì 23 Luglio 2020 di Carlo Maria Ponzi
il rettore di Unitus Stefano Ubertini
E' stata pubblicata la scheda di valutazione annuale dell’Anvur (agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) relativa alla performance degli atenei nel 2019, comparati con i dati delle università nell'area geografica di appartenenza e nella nazione.
 
Per quanto riguarda la "Tuscia" si rileva una crescita sulla maggior parte degli indicatori più rilevanti: crescono infatti 22 indicatori su 29 nella didattica; 2 su 3 nell’internazionalizzazione; 3 su 3 nella ricerca; 2 su 2 nella sostenibilità finanziaria; 9 su 16 in soddisfazione, occupabilità e rapporto docenti/studenti. I punti di forza sono legati a un aumento della percentuale degli iscritti provenienti da altre Regioni (+23% rispetto alla media regionale e + 31% rispetto quella nazionale), cosi come la percentuale di laureati entro la durata normale del corso (+10% rispetto la media regionale e +4% rispetto quella nazionale) e degli occupati a tre anni (dal 2018 al 2019 c’è stato un miglioramento del 22,1% per l’area scientifico-tecnologica e del 10,4% per l’area socio-umanistica). 
 
Altri numeri dicono che Unitus è in crescita, rispetto al 2018, anche nell'internazionalizzazione e dei laureati che hanno fatto esperienza di studio all’estero durante il loro percorso di studi, frutto dell’aumento delle lauree a doppio titolo e delle altre opportunità di mobilità internazionale. Di grande importanza è l’incremento dei laureandi complessivamente soddisfatti del corso di studi (il 92,4%) e dei laureati che si iscriverebbero di nuovo allo stesso corso di studi (73,7%), con entrambi gli indicatori sopra le medie regionali e nazionali (+3%)
 
«La regolarità dei nostri studenti nel loro percorso di studi e l’attrattività da altre regioni– è il commento del rettore Stefano Ubertini – sono indice di una didattica che funziona, di un ambiente in cui ci si forma sereno e di assoluta competenza, che rende i nostri ragazzi sempre più preparati. Lo testimonia il fatto della elevata percentuale di laureati occupati dopo un anno o dopo tre anni dopo la laurea, con valori ben oltre il 30% sopra alla media nazionale, sia per l’area scientifica sia per l’area umanistica e sociale. Abbiamo raggiunto questi importanti risultati – conclude Ubertini-  perché al centro di tutto mettiamo i nostri studenti. Un impegno che sarà ancora più forte in questo momento difficile per le famiglie».
Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA