Volare in serie A avendo giocato soltanto 112 minuti.
«Ora sto bene ma non posso nascondere che è stato un anno difficile da vivere soprattutto a livello mentale – racconta il calciatore viterbese – abbiamo raggiunto un traguardo storico che una città e una tifoseria meravigliosa come quella di Salerno si meritava da tempo. Ho giocato soltanto tre partite, ma sono stato sempre vicino alla squadra: ho chiesto alla società di essere convocato tutte le partite ma da regolamento non era possibile e allora ho supportato i compagni dalle tribune dell’Arechi: le vittorie a Venezia e Pordenone hanno fatto la differenza».
Una differenza che in campo – lo scorso anno fu uno dei migliori della serie B – avrebbe potuto e voluto fare anche lui.
«Purtroppo questa lesione alla coscia sinistra mi ha tormentato: ora sono in fase di recupero; dovrò lavorare duramente nei mesi estivi, anche se voglio prendermi anche una vacanza visto che mentalmente è stata una stagione durissima per me».
Lui la serie A l’ha già vissuta con la maglia del Benevento, ma la Salernitana gli è entrata nel cuore e farà di tutto per restarci.
«Vedremo cosa accadrà – rivela Lombardi – ora la situazione è bloccata perché il presidente Lotito dovrà cedere il club ed io, tra l’altro, non potrò venire in prestito per il terzo anno di fila a meno che la normativa non cambi nelle prossime settimane. Dovrò parlare con la Lazio, ma se avrò l’opportunità di giocare la serie A in questa magnifica città, sarò l’uomo più felice del mondo».