L’estate si mangia l’autunno.
Le stazioni meteo disseminate nel territorio provinciale hanno segnato numeri record per la stagione: Viterbo AM, attiva dal 1955, mette a segno la temperatura più alta di sempre nel mese di ottobre con +30.5, battendo il precedente record di +29.7 dell'ottobre 2007. Stesso caldo registrato anche dalla postazione di Ronciglione centro, attiva dal 2007, che ha messo a segno una massima di +30.5 gradi superando i +28.4 dello stesso mese 2011. Anche la nuova installazione, nel territorio di Caprarola, ha segnato +29.1 confermando dunque l'ampio margine di superamento del vecchio record.
Poco più fresco - ma sempre al di sopra di ogni media sinora registrata – altrove. Tornando al capoluogo, la stazione di Santa Barbara, attiva dal 2002, ha raggiunto un +29.6 che surclassa il precedente record di ottobre 2007 quando il termometro si era fermato a +28.2. Nella stazione di Caprarola (in località Cucciale), attiva dal 2012, raggiunti i record di massima e media giornaliera con i valori rispettivamente di +28.5 e +22.
Magra consolazione, dal Cemer fanno notare che nelle pianure interne dell'Italia centrale si è saliti fino a +33/+34 gradi, con valori tipici del mese di luglio. “Tutti questi record potrebbero di nuovo essere ritoccati al rialzo visto che la nottata appena passata infatti è stata ancora più calda e quasi ovunque le temperatura sono superiori rispetto alle 24 ore precedenti”, continuano dal Centro.
L’andamento del clima per gli esperti è chiaro: “Il mese di settembre è stato il più caldo di sempre per la gran parte d'Europa e si è confermato tale anche a livello globale, dopo la forte impennata termica iniziata a luglio. Ottobre 2022 fu caldissimo fino alla fine ma senza il superamento dei record. Un anno dopo questi traguardi sono stati raggiunti. Anche dalle stazioni locali – tirano le somme - sta emergendo un trend di riscaldamento che suggerisce come scampoli d'estate possano cominciare a protrarsi con una certa frequenza anche nel mese di ottobre. Con l'aumentare delle temperature globali, l'estate si allunga e si mangia anno dopo anno sempre più pezzi di autunno”. Un cambiamento che avrà ripercussioni sempre più pesanti anche sulle falde acquifere.