Due anni di rinvii, di attese, di sogni sospesi. Un ballo delle incertezze, come lui stesso cantava nel brano che gli diede la vittoria a Sanremo Giovani nel 2018, durato troppo a lungo. Ora finalmente Ultimo può riprendere da dove ha lasciato, da quel tour negli stadi - più giovane artista italiano di sempre - annunciato, posticipato una prima volta e poi una seconda per il covid, in forse fino a pochi mesi fa: ora ha preso forma e vita.
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Occhiali scuri, pantaloni rossi e canotta nera con la scritta Ultimo, il nome d'arte che Niccolò Moriconi ha scelto fin dall'inizio della sua carriera per dare voce a chi non ce l'ha, e un bicchiere di vino rosso a metà live, il giovane cantautore romano, tra tanta emozione e altrettanta gioia, si è ripreso quello che gli era stato tolto in un concerto di due ore, per una trentina di brani, pescati tra i suoi quattro album pubblicati. Niente è lasciato al caso, il palco alto più di 30 metri e largo più di 60, una grande U - quella di Ultimo - che lo sovrasta e si specchia nello spazio della platea a fare da passarella tra il pubblico, punti laser che creano scenografie tridimensionali, geyser, fiamme, luci ed effetti speciali. Il via lo ha dato Buongiorno Vita, seguita da Dove il mare finisce. Non sono mancati Il ballo delle incertezze, Piccola Stella. C'è spazio anche per un medley acustico, durante il quale accenna Non sapere mai dove si va, Supereroi, Il bambino che contava le stelle, Quella casa che avevamo in mente, L'unica forza che ho, Stasera, Peter Pan. Nella seconda parte, Ultimo canta le sue canzoni più amate Colpa delle favole, il brano manifesto Fateme cantà, I tuoi particolari, Pianeti. E poi si ritaglia anche un momento per parlare.
«Non lo faccio tanto, sono schivo di natura. Ma una cosa volevo dirvela: nella vita non è importante arrivare a qualcosa, ma trovare la propria passione. Trovatela. La mia è stata il pianoforte nella mia cameretta: ora guardate che bella che è diventata 'sta cameretta!». Per il bis ha scelto di mettersi al pianoforte per Sogni Appesi, mentre alle sue spalle scorrevano le immagini della sua storia, da quando era bambino fino al concerto all'Olimpico. I suoi però, di sogni tra coriandoli e stelle filanti, stasera si sono realizzati.
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